SALERNITANA: IL DERBY APPESO AI TAMPONI

Il Giudice Sportivo non si è pronunciato sulla gara non disputata lo scorso 6 gennaio tra Salernitana e Venezia, rinviando la decisione a lunedì prossimo. Si dovrà giocare, invece, Bologna- Inter e contro questa decisione il club nerazzurro ha preannunciato ricorso. La Salernitana, difesa dai legali Sica e Fimmanò, vorrebbe recuperare il punto che le è stato momentaneamente tolto dopo lo 0-3 con l’Udinese ed ovviamente ottenere di giocare sia la gara della Dacia Arena sia quella col Venezia. Il fronte della giustizia sportiva è quanto mai aperto ed ovviamente caldissimo perché anche dalla possibilità o meno di giocare le due gare in questione e di recuperare il punto per ora perso a tavolino passano in parte le speranze di salvezza della Salernitana. Di certo, da troppe settimane lo spogliatoio granata ha nel covid un ospite indesiderato. La situazione vissuta in questa stagione stride con quella del passato torneo nel quale furono pochissimi ed isolati i casi di positività riscontrati nel gruppo squadra, sia per effetto di un protocollo più stringente e tendente a garantire un più costante monitoraggio sanitario, sia per effetto di un maggiore controllo da parte del club. La vita sociale dei calciatori fu anche a causa della pandemia in corso molto limitata lo scorso anno. Nella stagione in corso i social documentano una maggiore libertà di cui la squadra ha goduto. I calciatori così come tutti gli esseri umani hanno pagato anche la stanchezza mentale del periodo pre- vaccini e, inoltre, nel conto bisogna mettere che tanti di loro hanno famiglia ed anche le scuole sono state colpite da problematiche legate al virus. Al tempo stesso, qualche leggerezza è stata commessa e, di sicuro, d’ora in poi servirà maggiore attenzione e anche un po’ più di controllo da parte della società perché giocare le partite con un certo numero di positivi rappresenta un handicap pesante. Dopo essere stata messa in quarantena prima della gara di Udine, la Salernitana ha avuto una recrudescenza di casi anche dopo lo stop di fine anno tanto che l’Asl è dovuta intervenire anche alla vigilia della gara col Venezia. Scesa in campo in emergenza a Verona, come voleva il protocollo valido all’epoca ed oggi già superato, si sperava che la squadra potesse recuperare qualche pedina ed invece così non è stato. Anzi, le cose sono peggiorate prima della partita con la Lazio ed il conto pagato è stato salatissimo in termini di contagi tanto che anche l’avvicinamento al derby col Napoli è stato a dir poco ad ostacoli. Ieri sera, erano otto i positivi accertati ma alcuni dei calciatori tornati negativi dovevano ottenere l’idoneità e, come ha detto Colantuono in conferenza stampa, è proprio la posizione dei negativizzati a non essere chiare. Un atleta è chiamato a fornire una prestazione fisica ed agonistica importante ed il solo fatto di essere risultato nuovamente negativo ad un tampone non significa che sia pronto per tornare a fare il suo lavoro. E’ su questo versante che il protocollo appena varato lascia spazio a dubbi quando era proprio questa la problematica più importante da affrontare con la maggiore chiarezza possibile. Ieri la Salernitana non ha svolto la normale seduta di allenamento proprio perché non c’erano gli effettivi sufficienti per farlo. Preparare una partita in queste condizioni è a dir poco difficile. Venezia, Cagliari, Udinese, Bologna ed Atalanta non stanno meglio. Il calcio ha deciso di non fermarsi e domani, forse, si assisterà ad una ennesima partita senza troppo senso. Dipenderà tutto dai tamponi. In fondo, già questo basta ed avanza per capire che l’importante è andare avanti, sempre e comunque, per chi comanda la giostra: fermarla, infatti, sarebbe un disastro per chi negli anni ha collezionato solo debiti.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto