La Salernitana è in vendita ed il suo proprietario è proiettato in un tempo futuro in cui non potrà e non dovrà più essere accostato al club granata. Non gli piace più il calcio, non accetta le critiche perché parte dal presupposto che ha speso dei soldi, cosa verissima, e per questo dovrebbe essere sempre e solo ringraziato e, magari, un po’ compatito e consolato per averli buttati. Per colpa di chi, si chiederebbe Zucchero Fornaciari? Sicuramente gli errori non sono tutti e solo di Iervolino, ma molta parte sì. Il mercato non è mai stato un territorio nel quale i direttori sportivi di turno si siano mossi senza dare conto dettagliatamente al patron ed ogni scelta, anche quella di passare la mano davanti ad occasioni ghiotte come Dovbyk, non è stata certo presa senza la partecipazione di Iervolino. E’ anche normale che sia così, visto che era ed è lui a pagare, a tirar fuori i quattrini. Però, se la competenza o il semplice intuito non ti assistono, alla fine non puoi prendertela con nessuno. Meno che mai con l’ambiente, con i tifosi, con la stampa, ossia coloro i quali l’hanno accolto da Messia, permettendogli di finire sulla ribalta nazionale non per i suoi precedenti successi imprenditoriali bensì perché presidente e quindi in qualche modo capo di una sterminata tribù calcistica di fede granata, così ostinata e forte nel suo sentimento da aver seguito ovunque anche la sgangherata seppur orgogliosa squadra del trust che ne prendeva tre, quattro o anche cinque ed usciva dal campo tra gli applausi tanto che ad un certo punto fu tutta l’Italia calcistica ad applaudire la tifoseria granata e a prendere a cuore la sua storia tormentata. Del resto, c’è tormento solo c’è passione. E in quanto ad amore e passione Iervolino sa bene che i tifosi granata possano distribuirne a iosa, essendo il loro portafoglio sentimentale gonfio fino a scoppiare. Ora, però, il giocattolo non piace più, ma chi l’ha rotto non è senza nome e senza volto. Ora c’è voglia solo di vendere e di voltare pagina. Sull’uscio c’è Gabetti, ma anche e soprattutto ipotesi di cessione a questo o a quello imprenditore. Il futuro lontano dalla Salernitana è la dimensione più rassicurante e confortevole per Iervolino, ma il presente da valle di lacrime, fatto di conti della serva e bilancino del farmacista resta un’umiliazione che una città come Salerno non meritava. Per colpa di chi? Più che… Zucchero, questo ritornello è pieno di fiele per i tifosi granata.
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