SALERNITANA: IL TRUST VIEN DI NOTTE… –

A mezzanotte e dintorni, giusto un poco prima, all’ora delle streghe e di altri personaggi che turbano i sogni di grandi e piccini, la Salernitana scopre le carte. Dopo il comunicato diffuso giovedì, ecco quello in cui si ufficializza la scelta di affidarsi al trust.

Congedato Luciano Corradi, Lotito e Mezzaroma hanno affidato la guida del trus Salernitana 2021 al Generale della Guardia di Finanza, Ugo Marchetti, già candidato di Lotito alla presidenza della Lega nel 2017, già vice sindaco di Palermo, con una lunga e prestigiosa carriera alle spalle. Un nome di assoluta terzietà? Dovrà stabilirlo la Figc, informata via pec del trust, e presa dagli impegni degli azzurri agli Europei. Se ne saprà di più lunedì, giornata clou per le iscrizioni al campionato, e poi nei giorni successivi. Assemblea di Lega A, Covisoc, Consiglio Federale: nel giro di dieci- quindici giorni si capirà se davvero questo trust potrà avere l’ok degli organi competenti. Un trust finalizzato alla vendita, della durata di sei mesi con proroga di 45 giorni, senza indicazione del prezzo ma con la possibilità per le due società finanziarie trustee di raccogliere e valutare le offerte. Toccherà al nuovo amministratore unico gestire la vita del club, occupandosi anche della parte sportiva. Non c’è dubbio che il Generale scelto da Lotito sia persona di alto profilo morale, ma dalle competenze tecniche tutte da scoprire ragion per cui risulta difficile immaginare che, pur potendo in teoria, si prenda la responsabilità di cambiare qualcosa negli assetti dirigenziali e tecnici, atteso che, quanto ai primi, ci sarebbero dei contratti in scadenza e, dunque, un eventuale mancato prolungamento non comporterebbe spese aggiuntive per le casse di un club che dovrà essere gestito con grande oculatezza per coniugare le esigenze di classifica con quelle di bilancio: se la squadra non sarà in grado di lottare per la salvezza o se i conti dovessero appesantirsi, ad esempio, la valutazione di mercato del bene stesso potrebbe subire variazioni al ribasso. Sarà, dunque, cura dell’amministratore unico garantire l’una e l’altra cosa. Nominata una persona di fiducia, che con tutta probabilità confermerà tutte le figure professionali già operanti, si verificherà la condizione richiesta dalla Figc ossia il non controllo da parte dei patron circa la vita del club granata? E’ a questa domanda che i legali della Federcalcio, già ammorbiditasi sull’argomento trust dopo aver inizialmente chiuso la porta e mostrato i muscoli, dovranno pronunciarsi. Per molte società di A e B il trust presentato da Lotito e Mezzaroma non elimina il problema della doppia proprietà nella stessa categoria tanto che qualcuna potrebbe partire con diffide e ricorsi. Al tempo stesso, la Figc deve fare i conti con lo spettro della causa che Lotito e Mezzaroma avrebbero potuto promuovere a fini risarcitori, qualora avessero venduto in tempi considerati troppo brevi il loro bene ad un prezzo ritenuto basso. Da Casa Azzurri alle questioni Lazio e Salernitana, Gravina dovrà, insomma, difendere anche se stesso e tutelare la federazione. Ecco perché, in fondo, ha smesso di guardare troppo in profondità nelle case altrui, in particolare con riferimento a quanto accadeva tra Villa San Sebastiano e gli studi notarili presso i quali, con una volata prodigiosa degna di un velocista di razza, Lotito ha presentato il trust come più gli garbava.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto