In mezzo ad un mare di voci su cessioni già definite, altre imminenti ed alcune allo studio, in questa calda estate l’acquisto più importante per la Salernitana sarebbe la chiarezza. La strategia del club granata, in fondo, era già stata annunciata dalle dichiarazioni rese nelle scorse settimane dai patron che avevano posto l’attenzione sul rosso in bilancio che, peraltro, non è certo allarmante se si considera che la società granata è stata tra quelle che hanno incassato di più al botteghino – circa due milioni di euro – ed ha la possibilità di realizzare alcune plusvalenze importanti con le cessioni di Coda e di altri calciatori. Prima cedere per sistemare i conti, per poi passare alla fase due dedicata agli acquisti. La strategia sembra questa e, a tal proposito, non guasterebbe che si giocasse a carte scoperte: se si cedono alcuni pezzi pregiati per sistemare il bilancio, va da sè che il ricavato di queste cessioni non sarà integralmente reinvestito sul mercato e, dunque, mentre le altre società cadette, neopromosse in testa, pensano a rinforzarsi, la Salernitana sta alla finestra, più preoccupata di tagliare e ridurre i costi che di allestire una squadra che possa dare piena soddisfazione ad una piazza che risponde sempre con passione e che vorrebbe concedersi anche il lusso di sognare. La chiarezza sarebbe, dunque, il primo acquisto e non è un caso che non siano bastati due incontri tra Lotito e Bollini per apporre la firma sul contratto del tecnico che è intenzionato a restare alle condizioni della società – sposando, dunque, un progetto di contenimento dei costi – ma che vorrebbe che obiettivi e strategie fossero comunicati per tempo alla tifoseria al fine di non alimentare false aspettative. Non c’è nulla di male, ovviamente, se una società decide di prestare attenzione al bilancio, ma resta una domanda: davvero a Salerno non si può andare oltre una politica di oculatezza nei costi e di ridimensionamento degli obiettivi? Perchè ai tifosi si vuol vietare di sognare e, al tempo stesso, non si dice fino in fondo la verità, spiegando loro come si intenda procedere e quali siano i reali obiettivi da perseguire? Partito Coda, la Salernitana avrebbe bisogno di un bomber di pari livello, ma anche di un portiere che non faccia rimpiangere Gomis e di centrocampisti che colmino le croniche lacune denunciate nei due anni di cadetteria da un reparto mai assortito in maniera ispirata e funzionale. Prima di tutto, però, servirebbe chiarezza su tutta la linea. Il resto, poi, verrebbe di conseguenza e potrebbe non essere neanche tanto male. A patto, però, di giocare a carte scoperte.
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