E’ la dura legge del gol, la dura legge della massima serie. La Salernitana doveva fare esperienza anche di ciò e l’ha fatta sabato sera contro un’Atalanta non nella sua versione più scintillante, ma pur sempre tosta e pericolosa. Merito della squadra di Castori se per oltre un’ora l’unica conclusione verso Belec è stata scoccata da Goosens. La nuova versione della Salernitana, schierata con Ribery dietro il debuttante Gondo ed il rientrante Djuric, è piaciuta perché la squadra ha coperto bene il campo, rischiando poco grazie al pressing più alto, garantito dal lavoro delle punte e dalla buona tenuta dei due Coulibaly in mezzo al campo, ma è stata anche più propositiva. Ribery ha infuso sicurezza e calma ai compagni con la sua sola presenza, regalando qualche sprazzo di classe, ma dando anche la conferma di una condizione fisica comprensibilmente non ancora ottimale. E’ durata un tempo la prova del francese che nella ripresa è andato in panchina da dove ha incoraggiato i compagni. Il suo sostituto, Obi, ha giocato nella sua stessa posizione, ovviamente con caratteristiche diverse. Proprio il nigeriano ha sfiorato il gol: smarcato da un colpo di tacco di Bonazzoli, ha timbrato il palo con Musso ormai battuto. Nel finale la rete di Zapata, propiziata da una iniziativa di Ilicic su cui la difesa non è stata reattiva, ha spezzato l’equilibrio facendo pendere la bilancia dalla parte degli ospiti e punendo oltremodo la Salernitana. La squadra di Castori ha lasciato il campo tra gli applausi ma senza punti. La strada intrapresa è quella giusta sul piano della mentalità, dell’approccio, anche del gioco, ma è chiaro che alla fine della fiera bisogna buttarla dentro e, dopo i due gol segnati a Bologna, la Salernitana s’è fermata al palo con Torino ed Atalanta, subendo ancora una volta nella ripresa il passivo decisivo ai fini del risultato. E mercoledì si tornerà di nuovo in campo. All’Arechi arriverà il Verona di Tudor che ieri ha superato la Roma in una partita tirata e a tratti folle, ma giocata con grande coraggio dagli scaligeri. Dopo quattro giornate, la Salernitana è l’unica squadra a zero punti, mentre insieme a Cagliari e Juventus è tra le tre a non aver ancora vinto. Se c’è sempre una prima volta, la speranza è che già dopodomani il digiuno possa interrompersi. Guai, però, a pensare che col Verona sarà una passeggiata. Anzi, se qualcuno lo pensava, proprio il successo di ieri del Verona sulla Roma servirà da monito.
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