SALERNITANA, LA STORIA FA GIUSTIZIA: IN B DA VETERANA E NON DA MATRICOLA

La serie B taglia il traguardo dei novanta anni e si prepara ad un campionato in cui non ci saranno piazze storiche e prestigiose che in passato hanno recitato il ruolo delle grandi protagoniste, ma ci sarà tanta provincia emergente o anche dall’alto tasso di nobiltà. La tabella pubblicata dalla Gazzetta dello Sport di questa mattina evidenzia come la società con più campionati di B alle spalle, tra le venti al via, sia il Pescara, non certo espressione di una città grandissima, ma dalla radicata tradizione. Trentotto campionati di B alle spalle non sono pochi, come non sono pochi i trentasei del ripescato Venezia ed i trentatré del Pisa, neopromosso, ma non certamente una matricola in B, specie alla luce dei suoi trascorsi ai tempi di Romeo Anconetani quando spesso e volentieri i toscani frequentavano il salotto buono della serie A. Meno partecipazioni, ma una certa abitudine alla massima serie anche per la Cremonese, più che mai ambiziosa alla vigilia di questa stagione. I grigiorossi sono a quota ventinove proprio come la Salernitana, al suo quinto gettone di presenza di fila in cadetteria. Prima dell’era Lotito- Mezzaroma, dunque, il club granata non era proprio un neofita della cadetteria, avendo già partecipato a ventiquattro edizioni della seconda categoria nazionale. Anche la statistica rende giustizia alla storia del club granata, sempre un po’ sottovalutata dal patron della Lazio. I numeri, però, sono inequivocabili. Ai nastri di partenza del campionato di B che, dopo la compilazione del calendario, prenderà il via con l’anticipo di venerdì 23 agosto, la Salernitana si presenterà con l’etichetta di veterana. La società granata vanta più presenze in B rispetto ad Ascoli ed Empoli, che pure hanno disputato più campionati di massima serie rispetto ad essa, e molti di più di Frosinone, Crotone, Benevento, Chievo, Cittadella, tutti club che proveranno l’assalto alla massima serie e che vi sono andati vicino lo scorso anno. Anche la storia, insomma, impone alla Salernitana di assumere un ruolo di primo piano. Del resto, al quinto anno di fila in B, non si può più parlare di assestamento, di noviziato, di ambientamento. Gli alibi, insomma, non reggono più. La Salernitana ha i trascorsi, l’esperienza della categoria, potenzialmente il bacino di utenza e la proprietà: se volere è potere, mai come in questo caso l’assunto è veritiero. Se non si farà il salto di qualità, se non si darà seguito alle promesse, sarà solo per mancanza di volontà o per incapacità e non certo per colpa di fattori esterni. La B festeggia i suoi novanta anni, quasi un terzo dei quali vissuti in questa categoria dalla Salernitana. Non è roba da poco per un club che ha patito tante vicissitudini nella sua centenaria storia e che comunque si è ritagliato il suo spazio ed i suoi piccoli e grandi momenti di gloria. E, comunque, anche se fossero stati tre o due o nessuno i campionati di B disputati prima della nuova ripartenza, non sarebbe stato argomento sufficiente per non provare a fare meglio. La storia passata non si può modificare, ma ci sono sempre nuove pagine da scrivere.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto