SALERNITANA: LO SCACCO E LO SMACCO DI LOTITO –

Il rebus avrà, forse, soluzione solo domani. Anzi, il sospetto è che la soluzione sia solo nella testa di Claudio Lotito che, da una parte, ha pensato di dare scacco alla Figc e, dall’altra, ha imposto uno smacco alla città di Salerno. Il patron della Lazio ha voluto alzare la posta, esasperando un braccio di

ferro con Gravina per ragioni che solo in parte sono riconducibili alla Salernitana. E, chissà, forse, sotto sotto, il desiderio di portare la squadra granata in massima serie potrebbe anche essere stato alimentato dalla volontà di creare imbarazzo alla Federazione, passandole una sorta di patata bollente. Lo smacco, l’altro dispetto, è quello fatto alla città di Salerno cui Lotito ha rinfacciato, un secondo dopo la promozione, di aver centrato l’obiettivo anche per smentire chi aveva sostenuto che mai la Salernitana sarebbe stata promossa sotto la sua gestione a causa delle Noif. Eppure, proprio quanto è accaduto dopo la promozione conferma e dimostra l’esatto contrario e cioè che la multiproprietà ha condizionato e condiziona tuttora la vita del club granata. Lotito ha fissato un prezzo, ha dettato condizioni e regole di ingaggio, nella convinzione o speranza che avrebbe vinto, che sarebbe andata come nei suoi desideri. Nelle ultime ore sono rimbalzate tantissime notizie sulla possibile vendita del club granata, su imprenditori noti o misteriosi pronti ad investire. Da Andrea Radrizzani agli sceicchi fino ad una cordata milanese sponsorizzata da beniamini della tifoseria granata, nessuno sarebbe riuscito a fare breccia nel cuore di Claudio Lotito, arrivando ad offrire la somma giusta per chiudere la partita evitando ulteriori patemi e trepidazioni. I sostenitori del trust come soluzione ideale sottovalutano, forse, le implicazioni dal punto di vista sportivo che lo stesso avrebbe. Morale della favola: alla vigilia dello scadere dell’ultimatum della Figc il rebus è ancora irrisolto. L’importante è che sia ben chiaro a tutti che principi, ideali, valori e buoni sentimenti in questa storia non hanno cittadinanza.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto