La sconfitta di Verona costa per la seconda volta in poche settimane la panchina a Davide Nicola. Gli subentrerà con tutta probabilità Beppe Iachini. Al tecnico piemontese era già stato fatale il fragoroso ko di Bergamo, dopo il quale arrivarono l’esonero ed il subitaneo reintegro. A Verona, però, la parabola in granata di mister salvezza si è arenata. Una serata amara per i tifosi, la squadra e la società, costretti a fare i conti con una classifica preoccupante ma non ancora pericolante, ha portato ad una notte di riflessioni e valutazioni. Il nome di Francesco Farioli ha intrigato non poco. L’attuale tecnico dell’Alanyaspor, 34 anni ad aprile, è considerato il nuovo che avanza. Cresciuto con De Zerbi, Farioli è uno studioso, scrupoloso e maniacale, un lavoratore appassionato e curioso, che si dedica ventiquattro ore su ventiquattro al calcio. Sotto contratto con il club turco dell’Alanyaspor, Farioli è entrato con forza nei radar granata, caldeggiato da Morgan De Sanctis, pronto a puntare su di lui anche per il futuro. Ora, però, c’è da pensare al presente che propone una squadra in crisi, confusa e confusionaria come è stato l’andazzo di questa stagione in cui la società, la dirigenza, il tecnico ed i calciatori hanno tutti la loro fetta di responsabilità. Per i processi, però, nel calcio non c’è tempo e meno che mai ora con sedici gare ancora da giocare ed una salvezza tutta da conquistare. Dopo aver sprecato un margine in doppia cifra di vantaggio sulle inseguitrici, dopo aver offerto prestazioni senza mordente e senza idee, dopo aver collezionato solo cinque punti in dieci partite, la Salernitana si è fatta risucchiare anche nel vortice della lotta salvezza. Da tempo, però, c’era e c’è un altro vortice, quello di tensioni e frizioni interne che si è trascinato pericolosamente fin a questo momento, palesandosi all’esterno con tutti quei comunicati in cui si asseriva di consolidate pacificazioni per finire con la lettera a cuore aperto scritta di suo pugno da Davide Nicola per convincere il presidente Danilo Iervolino a dargli nuovamente fiducia. E’ durata poco e non ci si deve meravigliare di ciò, perché, al di là della gara di Lecce, la Salernitana non ha cambiato mentalità, non ha dato l’impressione di voler mangiare l’erba, di aver ritrovato fame e compattezza, ingredienti indispensabili per chi lotta per la salvezza, mancando i quali diventano ancora più evidenti i limiti nella costruzione di un gioco efficace e redditizio. Senza idee, senza gioco, senza gambe e senza testa, poco abituata a lavorare sul campo, visto che, ad esempio, le doppie sedute di allenamento sono state una rarità assoluta durante la stagione, fatte salve le settimane di ritiro: questa è la fotografia della Salernitana attuale. Dalla Turchia, però, la comitiva granata non è certo tornata carica, tonica, affamata. Anzi, il mese di gennaio è stato avaro di risultati ed ancor più deludente sotto l’aspetto delle prestazioni. Scollata, sfilacciata, dilaniata al suo interno, divisa in tanti rivoli ed in troppe anime, la Salernitana ha scelto la strada peggiore, quella del provare a conservare una sorta di statu quo che non poteva che riservare sconfitte e delusioni. Dopo una notte di riflessioni, questa mattina il presidente Iervolino ha fatto il punto della situazione con l’ad Milan ed il diesse De Sanctis, ascoltando anche il parere dell’unico leader unanimemente riconosciuto, Franck Ribery. Il francese a Firenze ha conosciuto ed apprezzato Beppe Iachini, allenatore serio, lavoratore, specialista nelle rimonte. In carriera ha vinto tanto in B ed ha allenato in piazze importanti anche in massima serie. Il ds De Sanctis ha proposto una soluzione che desse la precedenza al momento, all’oggi, al presente e Iachini dà ampie garanzie sotto questo punto di vista. Dopo gli approcci di gennaio, ora il tecnico ascolano, classe 1964, tratta la risoluzione col Parma per poi legarsi alla Salernitana. Accordo a tempo, poi, a salvezza raggiunta, si valuterà il da farsi, anche se nei programmi futuri ci sono altri nomi. Ora, però, c’è da salvare con dedizione, umiltà e spirito di sacrificio la categoria. Bisognerà davvero sputare sangue, lavorare tanto sul campo, stare insieme e ritrovare serenità e compattezza. Beppe Iachini, una vita da mediano, cappellino sempre calcato in testa, ne ha viste tante in carriera ed è pronto ad una nuova sfida. Una missione chiamata salvezza, da portare a termine dando alla squadra gli strumenti giusti per suonare lo stesso spartito, con l’aiuto della società e del pubblico che chiedono alla squadra di meritarlo fino in fondo. Perché, come si è sempre detto, la Salernitana viene prima di tutti e tutto. Lavoro, impegno, sudore e silenzio: la ricetta per uscire dalla crisi è semplice.
Articoli correlati '
18 SET
TEGOLA TONGYA E NIENTE SCONTO PER KALLON –
Franco Tongya sarà ai box per almeno un mese a causa dell’infortunio al soleo destro riportato durante la gara col Pisa. La lesione...
18 SET
SCHILLACI, I GOL AL CELESTE PRIMA DELLE NOTTI MAGICHE
Tutto il mondo lo scoprì durante le notti magiche di Italia ’90. I suoi occhi spiritati e fanciulleschi insieme inseguivano sogni e...
18 SET
SALERNO BASKET: ECCO LA NUOVA SFIDA
Nuova stagione, nuova sfida per la Salerno Basket ‘92 che nel prossimo campionato di A2 vuole bene figurare dopo aver dominato nella...
17 SET
TONGYA DA APPLAUSI: DUTTILITA’ E GOL –
Quattro partite da titolare e due gol segnati. Franco Tongya, 22 anni, è una delle note più liete dell’avvio di stagione della...
17 SET
SALERNITANA: LAVORO E TEMPO PER L’EQUILIBRIO –
Nove gol segnati, ma anche dieci incassati. La Salernitana di Giovanni Martusciello è ancora un cantiere aperto e questo è quanto meno...