La Salernitana vacilla, ma non crolla. A Pescara, sotto di un gol e di un uomo, va in scena lo stesso copione visto a Brescia: quando la partita appare compromessa, la squadra di Torrente trova la forza per reagire e, soprattutto, ci pensa Gabionetta. Il brasiliano va in campo dall’inizio, nonostante non sia al top, a conferma della sua importanza in questo momento della stagione. Modulo riveduto e corretto per Torrente che è passato al 4-3-1-2 con Sciaudone avanzato sulla trequarti a sostegno di Coda e Gabionetta ed il rientro di Moro a centrocampo. Salernitana a specchio e, almeno all’inizio, più intraprendente del Pescara. I granata vanno vicini al gol con Coda, ma vengono puniti alla prima ingenuità. Trevisan e Schiavi non sono impeccabili nella circostanza che porta Valoti a tu per tu con Terracciano che devia anche il pallone ma non riesce ad evitare la capitolazione. E’ il momento più difficile per i granata che subiscono troppo le ripartenze degli adriatici che approfittano della scarsa tenuta in fase di copertura dei terzini di Torrente. Lapadula è scatenato, ma manca di concretezza. La Salernitana rischia di farsi male da sola quando, sul finire del primo tempo, Schiavi commette una vera e propria sciocchezza sbracciando Lapadula che lo pressa ed incappa nel secondo giallo. Due gomitate e due cartellini: il risultato è una inevitabile quanto ingenua espulsione cui Torrente ovvia arretrando Pestrin sulla linea difensiva. Ad inizio ripresa entra Perrulli per un evanescente Sciaudone e la Salernitana trova il gol su calcio piazzato. Gabionetta disegna una traiettoria maligna su cui Fiorillo non è impeccabile e regala il pari ai suoi. Il Pescara riparte a testa bassa e va vicino al vantaggio in un paio di occasioni, ma la Salernitana non è da meno e trova nuova linfa con gli ingressi di Eusepi e Troianiello. Il centravanti meriterebbe la rete poco dopo la mezzora quando semina i difensori di casa e indirizza un destro all’angolino su cui Fiorillo compie una prodezza. Il finale è ad alta intensità. Terracciano chiude la porta davanti ai tentativi continui del Pescara, imitato dal suo dirimpettaio che è attento sulla conclusione in corsa di Troianiello, servito con precisione da Eusepi. Finisce in parità e la Salernitana può respirare. Nelle difficoltà si vede il carattere di un gruppo e a Pescara la squadra granata ha dimostrato di avere la scorza dura, anche se i problemi restano.
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