A Frosinone per capire ed avere risposte, guardando dentro se stessi più ancora che agli avversari di turno. Il rettangolo verde del Matusa, dove solo la Salernitana di Castori ha conquistato i tre punti, come uno specchio in cui vedere la propria immagine riflessa per scorgere rughe, imperfezioni, difetti, e, magari, pure qualche pregio. Un mezzo sorriso sotto forma di punti oggi più che mai non guasterebbe: scortata da settecento irriducibili, la Salernitana di Bollini deve provare ad andare oltre se stessa. Metafisica applicata al calcio perchè il compitino non basta, perchè essere ordinati e, si spera, più attenti rispetto alle dormite nella propria area di rigore costate due gol al San Nicola, potrebbe non essere sufficiente per poter stringere tra le mani qualcosa di concreto al termine dei novanta minuti di oggi. Ci vorranno grinta, ardore, rabbia: la Salernitana dovrà digrignare i denti come a voler far capire all’avversario di avere fame, tanta fame di punti, ma anche di gratificazioni e serenità. Al gruppo granata è mancato un po’ di tutto questo perchè il feeling con Sannino non è mai sbocciato ed ora si attende di capire se con Bollini sia scoccata la scintilla. Solo il campo potrà dirlo, ecco perchè il prato verde è uno specchio per guardarsi in faccia e cogliere sul proprio viso tracce di una diversa consapevolezza. Bollini vuole infondere autostima nel gruppo attraverso il gioco e dal primo giorno ha detto ai suoi calciatori che non sono inferiori a nessuno. A Bari si sarebbe potuto raccogliere qualcosa in più, oggi a Frosinone si attendono segnali di crescita e punti anche se i ciociari di Marino sono solidi, quadrati e carichi. La Salernitana ha davanti a sè quattro partite per scrivere la sua storia e per renderla migliore di quanto sia adesso e di quella di un anno fa. Tra errori, ansie ed abbagli di vario genere, si è arrivati quasi allo stesso punto di dodici mesi addietro e questo dovrebbe indurre i patron ad interrogarsi e a fare riflessioni molto ampie sui motivi che fanno sì che si assista sempre allo stesso copione. Le ultime quattro partite del girone di andata saranno importanti per la classifica e determinanti in chiave mercato perchè dal campo arriveranno ulteriori risposte ed indizi circa ciò che servirà per vivere una seconda parte di stagione con meno affanni. Le ultime quattro gare del 2016 sono un ponte verso il futuro, verso il mercato di gennaio che dovrà essere un momento di svolta. Bollini e la squadra devono conquistare punti pesanti per migliorare la classifica, Lotito, Mezzaroma e Fabiani dovranno, poi, fare la loro parte a tempo debito muovendosi tempestivamente per far sì che alla ripresa del campionato arrivi un’altra Salernitana, più forte e completa, senza lacune nè doppioni, e con una fisionomia tattica ben precisa. Ad agosto si è riusciti nell’impresa di assemblare una rosa alla quale nessun modulo sembra calzare a pennello; a gennaio è lecito attendersi che si riesca a rimediare. Oggi i punti, domani i rinforzi: la Salernitana conosce già le sue priorità ed i suoi obiettivi. Tra campo e mercato, in fondo, il futuro è già cominciato.
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