SALERNITANA, RABBIA E RIMPIANTI SONO DI RIGORE

La Salernitana lascia sul prato dell’Arechi due pesantissimi punti nella rincorsa alla promozione diretta. La rabbia ed i rimpianti sono di rigore per i granata che contro la Spal giocano la solita partita di attesa e sagacia tattica, rischiano in almeno due occasioni, trovando in Adamonis un sostituto più che degno di Belec, e poi si giocano tutto nel finale. Il piano B di Castori si mostra più incisivo rispetto al progetto tattico iniziale in cui Kiyine non fornisce l’auspicata spruzzata di talento e fantasia alla manovra che resta ingessata e senza acuti, anche perchè Tutino gira a vuoto e Djuric si sacrifica tanto in copertura sul play avversario, Esposito, ben sapendo che per lui non ci sarebbe stata tanta gloria in area di rigore. Nemmeno in occasione delle rimesse laterali nei all’altezza dei sedici metri spallini, infatti, la Salernitana cerca di attenuare la solitudine del centravanti bosniaco le cui spizzate vengono fagocitate dalla difesa ospite. La Salernitana non riesce a riparitire con la velocità e la precisione che sarebbero necessarie ed in un paio di occasioni concede conclusioni pericolose alla squadra di Marino che ci mette l’orgoglio e la personalità da tempo scomparsi dai radar e dimostra di essere ancora viva ed in corsa per un posto nei playoff. La Salernitana lo comprende e pensa, soprattutto, ad evitare di subire, riservandosi di cambiare marcia nel finale. Dopo aver inserito Capezzi per Kiyine all’intervallo, Castori rompe gli indugi ad un soffio dalla fine. Anderson, Durmisi, Gondo e Cicerelli entrano quando sembra troppo tardi ed invece il meglio deve ancora venire. Il brasiliano è rapace nel fiondarsi su un pallone filtrante che sbuca alle spalle dei difensori e precede Berisha che lo stende. Irrati indica il dischetto. Di Tacchio si incarica della battuta, sottraendo il pallone ad Anderson, ma la conclusione del capitano scheggia la traversa. E’ una stecca nella prima sera del Festival di Sanremo, ma la Salernitana ha ancora fiato in gola e cerca di ribellarsi alla maledizione dei rigori. All’ultimo assalto Gondo si incunea in area e trova la mano di un difensore sulla sua strada. Il rigore pare evidente, ma Irrati non se la sente ed il suo assistente non lo aiuta. La Salernitana brucia di rabbia, da trasformare in gol e vittorie già da Cremona.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto