SALERNITANA: RITORNO AL PASSATO

Tutto confermato. Il ritorno sulla panchina della Salernitana da parte di Leonardo Menichini non sconvolgerà inizialmente l’asset della squadra. Tra pochissimo, circa mezzora, contro il Pescara all’Arechi, il trainer di Ponsacco farà il suo esordio bis sulla panchina granata, senza stravolgere però il credo tattico andato in scena per buona parte di questa tormentata stagione agonistica. Stesso modulo, o quasi, diversi gli interpreti. Con qualche ritorno di fiamma. Come nel caso di Donnarumma in attacco, di capitan Pestrin e del giovane Odjer in mediana.

La Salernitana giocherà con un tridente sporco. Menichini anche se avesse voluto ha avuto comunque poco tempo a disposizione per cambiare le carte in tavola. E pochi giocatori duttili disponibili per una metamorfosi che magari ha già nella testa. Soprattutto da attuare contro una delle squadre più in forma del campionato. Ecco perché il trainer granata ha deciso di mettere momentaneamente da parte alchimie tattiche, moduli e schemi per concentrarsi soprattutto sull’aspetto mentale e psicologico della Salernitana. Sulla voglia di rivalsa dei giocatori, sugli stimoli degli uomini, sulle motivazioni dei singoli. Ecco perché “Menico” ha parlato a lungo in questi tre giorni con quelli che ha individuato come i punti cardine di questa squadra. Probabilmente di questa partita. La Salernitana proverà  a fare possesso palla, cercherà di essere aggressiva e verticalizzare per i suoi terminali offensivi. Questo nelle intenzioni del tecnico che ieri ha parlato dalle pagine del sito web, come al solito senza contraddittorio.

La traduzione pratica sul campo sarà un 4-3-3 molto camaleontico che in fase di interdizione dovrebbe trasformarsi addirittura in 4-5-1. Davanti a Terracciano agiranno Ceccarelli e Franco sugli esterni con Bernardini ed Empereur al centro della difesa. In mediana invece, Odjer e Zito dovrebbero essere le mezzali da destra a sinistra, mentre Pestrin è favorito su  Ronaldo – ancora acciaccato e non al top – per il ruolo di centrale. Più che come play maker, il capitano avrà il compito di mettere la museruola  a Benalì, il trequartista libico che sovente fornisce assistenza alla coppia gol Caprari-Lapadula.

Sponda granata, invece, il peso dell’attacco graverà sulle spalle di tre riferimenti offensivi. Donnarumma rientra dal primo minuto ed agirà sull’esterno. Dalla parte opposta il giovane canguro Oikonomidis e Coda vertice ultimo del reparto. Inutile dire che i due esterni sono stati catechizzati a dovere dal tecnico: dovranno fare da stantuffi e dare una mano anche in fase di interdizione quando il Pescara avrà il pallino del gioco. Non è escluso poi che si possa cambiare in corsa, senza attingere dalla panchina. Con Oikonomidis, ad esempio, che potrebbe agire nella terra di mezzo ed accentrare Donnarumma a Coda. In una sorta di 4-3-1-2 in salsa granata. Giocando a specchio con il Pescara, insomma.

Staremo a vedere. Tra pochissimo si alza il sipario sul Menichini bis.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto