Sette gol subiti in due partite di campionato. La Salernitana ha avuto conferma sulla propria pelle di quanto il livello tra il campionato di B e quello di massima serie sia diverso. La tenuta difensiva era il fiore all’occhiello di Castori e dei granata in cadetteria, ma in massima serie le cose stanno andando in maniera molto diversa. Siamo solo all’inizio e il tempo per capire la nuova categoria e per provare a prendere le giuste contromisure c’è, ma vale anche il discorso inverso: siamo solo all’inizio e già sono stati incassati sette gol, per di più tutti nei secondi tempi a conferma della differenza enorme tra una categoria e l’altra. Differenza che si percepisce alla distanza: dopo un primo tempo di grande applicazione, attenzione, sacrificio, alla lunga la squadra paga dazio ed appena calano le forze e si perdono le distanze tra i reparti, si rischia il tracollo. Se la partita col Bologna è stata decisa da calci piazzati, contro la Roma si è avuta la netta percezione del grande sforzo compiuto dai granata nel primo tempo per rimanere corti e compatti e non concedere spazio agli avversari e di come, nella ripresa, preso il primo gol su una palla persa sulla propria trequarti, siano venute meno le forze. E con esse è venuta meno la ludicità ed anche la tranquillità in alcuni elementi che hanno sbagliato diverse giocate. Dopo la sosta, di sicuro la condizione fisica dovrebbe migliorare ma il discorso vale anche per le altre squadre. Ecco perché bisognerà migliorare anche sul piano dell’attenzione e della qualità del gioco. Verticalizzare immediatamente ha un senso se si hanno elementi bravi nella ripartenza, ma anche questo tipo di atteggiamento paga dividendi diversi a seconda che si debbano attaccare 30- 40 metri di campo oppure 70- 80. Si sente spesso dire che la Salernitana deve correre più degli avversari, ma la sensazione è che la corsa in massima serie sia un elemento indispensabile a prescindere dal tipo di calcio che si voglia attuare. Correre bene e saper anche gestire i momenti delle partite sono le chiavi giuste per esaltare l’aspetto aerobico. L’impressione, però, dopo due giornate di campionato, è che oltre al cuore, ai muscoli ed alle gambe, serva anche l’abilità tecnica nel controllare e domare la palla che sarà anche tonda ed imprevedibile nei suoi desideri, ma che, se trattata bene, può regalare melodie deliziose.
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