SALERNITANA: SERVE UN PIANO ANTICRISI

Tre trasferte di fila per capire se la Salernitana sia una squadra in crisi oppure no. Il dubbio che serpeggia da venerdì sera nella testa dei patron e di Fabiani è se la Salernitana non sia già in crisi. Di sicuro, al momento, società e squadra sono in un momento di difficoltà, che sconfina nella confusione. Quella che s’è tramutata nelle scelte tattiche di Torrente contro la Pro Vercelli, quella che ha contraddistinto il mercato, quella che si è impadronita della squadra. Ora c’è la Coppa Italia, appuntamento dalla notevole importanza strategica ed anche economica. Perchè la società ci terrebbe a giocare gli ottavi di finale all’Olimpico contro la Roma, incamerando un bonus da mezzo milione di euro; perchè, dopo la pesante sconfitta con la Pro Vercelli, la squadra deve fornire subito una reazione caratteriale. Domani, dunque, sarà un test importante, preludio alla doppia trasferta di campionato. Spezia, poi Vicenza ed infine Livorno: in otto giorni la Salernitana si gioca tanto, perchè, come si sostiene da tempo, è adesso che si gettano le basi per la salvezza e la sconfitta di venerdì sera ha di molto complicato i piani. Torrente aspetta buone nuove dall’infermeria, la società pensa già al mercato. Lotito per ora tace, preferendo osservare, informarsi, tastare gli umori, ma il tempo delle scelte si avvicina. Senza risultati rischia Torrente, il meno colpevole della situazione ma finito anche lui nel tritacarne, ma l’opzione Menichini non piace a Fabiani che, nel caso in cui la proprietà decidesse di richiamare il tecnico della promozione, vedrebbe il suo ruolo ridimensionato. Ora, però, non contano più di tanto le posizioni dei singoli e le loro prospettive in granata: ciò che conta è che la squadra si risollevi e c’è bisogno che chi può faccia in pieno la sua parte per cancellare gli errori che sono stati commessi in questi mesi.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto