E’ la prima di ritorno ma in realtà all’andata Lecce e Salernitana si incontrarono in un momento diverso. Il calendario asimmetrico vuole così e tant’è. In Salento il campionato compie il giro di boa per i granata che troveranno un ambiente caldo a dispetto dei sette gradi di temperatura previsti. Stadio praticamente esaurito con mille tifosi irriducibili che sosterranno la Salernitana, alle prese con una crisi di identità ed uno stato di infelicità esternato dal suo presidente Iervolino da cui pare attanagliata tutta la struttura. All’interno occorre trovare risposte ed all’esterno si può chiedere aiuto e comprensione. E’ lecito che un presidente munifico, che ha investito tanto, possa non comprendere astio e critiche eccessive, ma nel calcio non sempre si raccolgono risultati in linea con quanto si è speso. Fa parte del gioco. Però, è vero pure che la magia dello scorso anno si è via via smarrita. Da un lato era fisiologico, dall’altro, forse, se si doveva e voleva voltar pagina, allora bisognava farlo con ancor più convinzione. La situazione di classifica non è compromessa, ma non è un mistero che ora la Salernitana si senta se non coinvolta quanto meno sfiorata dai discorsi relativi alla salvezza ed alla retrocessione. Servirà unità di intenti e spirito di gruppo, quello che forse da qualche tempo sta mancando più di ogni cosa. Il ripensamento sulla posizione di Nicola ha sorpreso l’ambiente, ma le scelte sono in capo al presidente e, dunque, non resta che guardare all’aspetto pratico, alla necessità di muovere la classifica per invertire la rotta. E farlo al Via del Mare potrebbe essere motivo di distensione e ritrovata serenità in vista del rush finale del mercato e del mese di febbraio che riserverà un calendario ancora molto impegnativo, anche se non proibitivo. Ma la differenza tra l’uno e l’altro aggettivo non dipende solo dall’avversario, bensì dal modo in cui ci si presenta per affrontarli. Uniti, compatti, convinti: in tal caso, niente sarebbe impossibile. Sfilacciati e divisi, beh, allora, nessuna partita sarebbe alla portata. Stasera in Salento sarà come la notte della taranta, un ballo sfrenato per trovare se stessi perdendosi un po’ e ritrovando istinti e sensazioni dei tempi felici. Se la testa è pesante, le gambe diventano piombo e tutto si fa tremendamente più difficile. Nicola insiste sul tasto del gusto e del divertimento. Il tecnico vorrebbe una squadra leggera ma consapevole dei suoi mezzi, pronta a sacrificarsi senza rinunciare ad osare. Sambia terzino e Bohinen di nuovo nel cuore della mediana potrebbero essere le grandi novità di una serata in cui debutterà Troost- Ekong in difesa, forse con Bronn accanto, e dalla panchina potrebbe uscire Crnigoj, un soldato pronto alla battaglia, quello che occorre ad una squadra che ha perso smalto e voglia di lottare. Il mercato di gennaio, per quanto non velocissimo, ha paradossalmente portato finora in dote calciatori più funzionali ed utili alla causa. Meno frizzi e lazzi, più fame e voglia di mangiare l’erba. Moduli ed idee di gioco sono importanti, ma gli uomini non lo sono di meno. Al giro di boa la Salernitana sa che deve voltare pagina per uscire fuori dal suo inverno sentimentale e tornare a respirare l’aria della magica primavera del 2022.
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