La squadra è in ritiro a Cascia, da dove Castori ha fatto sapere che mancano all’appello almeno dieci calciatori, la società è al centro della questione relativa alla cessione. Andrea Radrizzani pare essersi defilato, chissà se in maniera definitiva o solo per strategia, ma i trustee dovranno vagliare anche eventuali altre offerte, magari cercando di snellire una procedura che deve essere finalizzata a garantire tutte le parti in causa ma che si auspica possa portare in tempi ragionevoli ad una soluzione che sia nell’interesse superiore della Salernitana. Il club e la squadra hanno bisogno di una proprietà che possa agire, operare, interfacciarsi con dipendenti e tesserati e con le istituzione del calcio. E, del resto, il mercato sta già ponendo i problemi che si potevano facilmente immaginare. Castori è stato molto onesto quando ha affermato che la Salernitana deve allestire una squadra operaia, battagliera, che abbia gambe e cuore, puntando, però, su calciatori alla portata per impatto economico sulle casse del club. Lo ha detto il tecnico e, dunque, almeno su questo non crediamo ci possano essere smentite. In arrivo dall’Atalanta Zortea e Ruggeri, il primo esterno destro ex Cremonese ed il secondo esterno mancino che ha già debuttato in Champions, pare ci sia stato un clamoroso ritorno di fiamma per Ranieri, centrale della Fiorentina che lo scorso anno fu protagonista di un caso social, e ci sarebbe l’ok per Federico Bonazzoli, ex promessa interista, che alla Samp non ha sfondato ed è reduce dai prestiti con Torino e Crotone. Serve un bomber affidabile: non lo è sulla carta Cerri, lo sarebbe Simy per il quale, però, il Crotone non ha fatto sconti alla Fiorentina. In mediana piacciono il bresciano Ndoj e lo svincolato Obi, e si aspetta sempre Coulibaly. Oltre a Zortea, poi, serve un altro esterno destro, mentre in difesa serviranno un paio di innesti di esperienza ed un vice Belec. Sul fronte cessioni, Kupisz va al Pordenone. Per Fella c’è il Palermo. Si cerca sistemazione per Giannetti, mentre Orlando e Mantovani piacciono all’Alessandria.
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