SALERNITANA, UN PUNTO… FERMO IN SERIE B

Non è bella da vedere, non è certo spettacolare, non ha assolutamente un organico stellare, ma è terribilmente concreta. Cinica e … sta lavorando ancora per diventare spietata. Se dopo 12 partite di campionato, la truppa di Castori viaggia con la media impressionante di due punti a partita non può essere più soltanto un caso. Ieri la dimostrazione contro una fuoriserie come il Lecce. Le squadre si sono divise la posta in palio ed hanno dato fondo a tutte le rispettive caratteristiche.

Un punto per parte, un gol per tempo, una partita dai due volti. La Salernitana impatta all’Arechi contro la supercorazzata salentina nel turno infrasettimanale della 12esima di B. Granata in vantaggio con Capezzi a inizio partita e raggiunti da un rigore di Mancosu. Complice il successo dell’Empoli ai danni della Cremonese al Castellani, la Salernitana perde la testa della classifica appannaggio proprio dei toscani, ma resta sul secondo gradino del podio ad un solo punto dalla vetta con qualcosa come 24 punti.

La partita con il Lecce è stata tutta cuore, grinta ed anche sofferenza – inevitabile contro una delle squadre più forti se non la più forte del campionato soprattutto per una compagine come quella di Castori che fa del contropiede e delle ripartenze le sue armi migliori – con più di un pizzico di rammarico. Il pareggio è giusto, intendiamoci. La Salernitana ha saputo tenere botta nei momenti di difficoltà, ma è anche andata vicinissima al colpaccio con occasioni nitide da parte di Anderson, Tutino e Djuric. Quest’ultimo tenuto inizialmente in panchina da Castori per farlo rifiatare e sostituito da una spendo e irriconoscibile Gondo. Il Lecce dal canto suo ha fatto la partita che ci si aspettava: possesso palla, costruzione di gioco, incursioni e tanti tanti tiri dalla distanza. Alla fin fine, però, di occasionissime i salentini non è che ne hanno avute più dei granata. Anzi. Se non si equivalgono la bilancia pende quasi in favore della Salernitana. Basti pensare che il Lecce ha trovato il gol del pari soltanto su calcio di rigore procurato e realizzato da Mancosu, autentica bestia nera dei granata. Alla fine ha vinto ai punti la difesa sull’attacco. Il secondo migliore pacchetto arretrato del campionato – quello granata – è riuscito a mettere la museruola all’attacco più prolifico del torneo cadetto, lasciandogli soltanto l’acuto su una massima punizione.

Castori conferma il 3-5-2 e rigetta nella mischia Mantovani in difesa, Capezzi e Anderson a centrocampo (complice la squalifica di capitan Di Tacchio) con Gondo un po’ a sorpresa al posto di Djuric. La corazzata Lecce, orfana in panchina di Corini positivo al Covid (al suo posto il vice Lanna), scongiurato il pericolo di un altro focolaio, si piazza con il consueto 4-3-1-2 a spiccata vocazione offensiva in cui spiccano le presenze di due bomber di stazza come Coda (ex di turno) e Pettinari (lo scorso anno nel Trapani di Castori). La partita riflette le attese della vigilia. Il Lecce spinge e la Salernitana punge in contropiede. Tutino arpiona un pallone direttamente da rilancio di Belec che sembrava impossibile e serve Anderson che con un gioco di prestigio manda in bambola la difesa giallorossa, finta il tiro e serve Capezzi che di destro infila Gabriel sul suo palo (11’). Il vantaggio manda in tilt i salentini che si gettano a testa bassa a caccia del pareggio. Ma la retroguardia granata è ben assortita e regge l’urto. Non solo. E’ ancora la Salernitana, ancora di rimessa, a sfiorare il raddoppio. Tutino serve un pallone d’oro ad Anderson che da ottima posizione alza troppo la mira (21’). Prima dell’intervallo, però, Coda sfiora il pari in un paio di circostanze. Nella ripresa, arriva il pareggio di rigore con Mancosu dal dischetto (era stato toccato sul piede d’appoggio da Lopez) spiazza Belec (8’). Poco più tardi ancora Coda (13’) cerca il rasoterra, ma Belec si allunga con la punta del guantone. Castori cambia e mette l’artiglieria pesante con Kupisz a centrocampo e Djuric in attacco. L’ariete granata di testa (28’) sfiora il palo. La Salernitana ci crede e va vicina al vantaggio con Tutino (35) su assist di Kupisz. Finale ad alta tensione con l’espulsione di Castori che si lamentava di un arbitraggio a senso unico ed il forcing finale.

Autore dell'articolo: Eugenio Marotta