A Chiavari la Salernitana ha vissuto un pomeriggio perfetto. Tre gol segnati e nessuno subito, tre punti conquistati senza spendere eccessive energie e preservando anche alcuni calciatori, su tutti Djuric, e tante notizie positive dagli altri campi. La sconfitta del Monza ad Ascoli relega i brianzoli a meno cinque dai granata che conservano quattro punti di vantaggio sul Venezia, che ieri ha agevolmente battuto in casa il Cosenza. A cinque giornate dalla fine ed alla vigilia di un doppio turno interno con Venezia e Monza, ossia le due principali concorrenti per la terza posizione, la Salernitana è più che mai una lepre atipica perché è in fuga da un lato, ma dall’altro è più che mai inseguitrice credibile e convinta. Il Lecce, battuto in casa dalla rigenereta Spal di Rastelli, ora è ad un solo punto e dovrà giocare a Vicenza nel prossimo turno. E’ vero che i salentini hanno il vantaggio dello scontro diretto, ma è pur vero che con quindici punti ancora a disposizione una sola lunghezza di margine è ben poca cosa. Saranno cinque giornate molto intense in cui ogni punto sarà prezioso. A Chiavari Castori ha proposto una squadra più manovriera e fantasiosa, vicina a quella schierata in corso d’opera con il Frosinone. Tutino punta avanzata, Cicerelli e Kiyine nella linea dei trequartisti completata dal soldatino Kupisz e Veseli nel ruolo di terzino sinistro, capace di sbloccare la gara con un tiro dalla distanza. La difesa granata è andata all’attacco anche con Bogdan, autore del raddoppio quando si era da poco superato il quarto d’ora di gioco. Gara subito in discesa, ravvivata da qualche folata dei locali sul finire del primo tempo, ma ben gestita e chiusa al momento opportuno con la zampata di Tutino all’ora di gioco da una Salernitana che ha fatto ciò che le si chiedeva: vincere e non aggravare il bilancio disciplinare. Missione compiuta ed ora testa ai prossimi impegni. Con un discreto margine sulle inseguitrici, la Salernitana sa che ora anche il secondo posto non è una chimera. La squadra di Castori è una lepre che insegue e che sogna, anzi, come ha assicurato il trainer marchigiano, ci crede.
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