Il campionato cadetto è giunto all’ultimo atto. Stasera la Salernitana ospiterà il Como all’Arechi, dove, ancora una volta, rinnoveranno il proprio atto di fede più di quindicimila cuori granata, pieni di speranza nonostante tutto. La stagione è stata pessima, ma si può e si deve salvare il salvabile, strappando una salvezza – che sia diretta o tramite playout – che, inutile negarlo, ad un certo punto pareva una chimera. Stasera la Salernitana ha l’ennesima occasione offertale dal destino che, sembrerà paradossale, ha continuato a strizzarle l’occhio, tendendole la mano anche nei momenti peggiori. I risultati delle dirette rivali nell’ultimo mese di campionato hanno tenuto in corsa la squadra di Menichini che arriva all’ultima partita con tante assenze ed una condizione psico- fisica non certo ideale. Tutto questo, però, stasera conterà relativamente perchè la Salernitana è chiamata a fare il suo dovere. Battere il Como, che a Salerno si presenta senza il suo bomber, Ganz, e con una formazione praticamente spuntata, non deve diventare un’impresa, come non lo sarebbe la salvezza che era il traguardo minimo da centrare e che, invece, è diventata una sorta di chimera a causa dei troppi errori commessi a tutti i livelli. Stasera l’Arechi sarà ancora una volta al fianco di una squadra che ha fatto poco per meritare il sostegno dei suoi tifosi, che ha dovuto fare i conti con limiti strutturali ingigantiti da errori e strafalcioni ai quali non si è sottratto nessuno degli attori protagonisti di un film inguardabile, ma che può, e deve, riservare il lieto fine. Lo meritano i tifosi, che hanno sofferto e subito fin troppe mortificazioni e che attendono la fine del campionato come fosse la fine di un incubo. La speranza è che la Salernitana centri già stasera la salvezza, senza dover passare per le forche caudine dei playout, ma, è giusto dirlo prima, che nessuno pensi di potersi mettere medaglie in petto. Questa stagione è stata disastrosa, nessuno può chiamarsi fuori, e, dunque, società e squadra hanno il dovere di chiuderla senza ulteriori danni e, un secondo dopo aver portato in porto il risultato minimo, anche quello di scusarsi con una città che ha seguito con la solita, impagabile passione un campionato che è stato un calvario, che ha portato allo stadio un numero rilevantissimo di spettatori e che in cambio ha ricevuto pochissimo. Si dirà che non è questo il momento dei processi, ma, ancor di più, non sarà stasera l’occasione per emendarsi dai propri peccati. Ora la salvezza, poi un progetto degno di Salerno. Condito dalle scuse di chi ha operato ed ha sbagliato. Sarebbe il minimo dopo un campionato che tutti hanno solo voglia di dimenticare in fretta.
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