Prima i… Doveri e poi il piacere. L’arbitro internazionale incide sulla partita ben sostenuto dagli addetti al Var negando un rigore evidente su Soriano e giudicando in maniera opposta i due episodi più importanti, il gol di Ferrari e quello di Coda, entrambi viziati da tocchi con la mano. Si chiude il cerchio per quanto riguarda la farsa inscenata dal 18 maggio scorso con la sospensione della partita per il lancio dalla curva di sediolini e petardi in campo. Ora arriverà la sconfitta a tavolino ed una stangata per la società e per l’Arechi. Le scelte di formazione di Marino non hanno pagato, ma la Salernitana ha patito una evidente inferiorità sul piano fisico e mentale. Il mese di tempo trascorso ha fiaccato i granata e rivitalizzato la Samp. Era prevedibile e così è stato. Le cause della retrocessione sono, però, antecedenti al teatrino dell’ultimo mese. Dalla primavera del 2024 il club granata non ha lavorato per ripartire, bensì ha provato a recuperare una parte degli investimenti sostenuti e così facendo la scorsa estate è stata costruita una squadra incompleta ed inadeguata alla categoria. Errori di superficialità, confusione, approssimazione, continui sbalzi di umore che hanno portato a ribaltoni e a scelte fatte senza una precisa logica, rincorrendo sempre e solo il consenso di una piazza che per amore, ora, dovrebbe soltanto prendere definitivamente le distanze da una società che ha dimostrato di non saper fare calcio e che ora promette ancora riscatto e rilancio ma non ha più credibilità. La pletora di consiglieri ed esperti improvvisati ha contribuito a peggiorare le cose. La paura che è quasi certezza che al peggio non sia ancora stato posto un limite è forte.
