SALERNITANA: VERSO IL DERBY CON LA SPINTA DEI TIFOSI ED IL DUBBIO MODULO

L’attesa cresce. Il derby in programma domenica sera intriga non poco i sostenitori della Salernitana, desiderosi di capire se, un girone dopo, la squadra granata sia cresciuta e possa tener testa alla corazzata Benevento più di quanto avvenuto all’andata. A settembre, infatti, il gol di Viola gelò i sedicimila e passa cuori granata presenti all’Arechi e tagliò le gambe a Di Tacchio e compagni, incapaci di rispondere alla stoccata del regista di Pippo Inzaghi. Un girone dopo, la Salernitana si presenta non più da prima della classe ma da quarta forza del campionato al cospetto della squadra sannita, che, proprio in seguito al blitz del match di andata, cominciò la sua fuga in classifica. Sono diciotto i punti che separano le due squadre, ma il buon inizio di 2020 da parte dei granata induce all’ottimismo la tifoseria granata che vuole interrompere la striscia negativa di tre sconfitte di fila nei derby e che attende segnali importanti dal confronto diretto del Vigorito. Le vittorie contro Pescara e Cosenza ed i progressi sul piano del gioco, insieme ai confortanti segnali di maturità che la squadra di Ventura ha fatto intravedere nelle ultime uscite, hanno fatto schizzare alle stelle l’attesa per un derby che non mette in palio la supremazia regionale, ma che offre alla Salernitana la possibilità di compiere un altro passo in avanti sulla strada di una più piena e completa consapevolezza delle sue potenzialità. I tifosi granata sognano un girone di ritorno da protagonisti e vedono a portata di mano la conquista, almeno, di un posto nella griglia playoff. In attesa di sapere se le ultime ore di mercato avranno consegnato a Ventura quei tasselli che potrebbero velocizzare il processo di crescita del gruppo e far sì che per davvero la Salernitana possa dire la sua da qui alla fine, di sicuro il match di domenica sarà un test molto probante. Contro la squadra che ha il miglior attacco e la difesa meno battuta della cadetteria e che vanta l’imbattibilità interna che, di contro, la Salernitana perse proprio nel derby di andata, per la compagine di Ventura e per la sua tifoseria, che resta a metà del guado, sospesa tra la contestazione nei confronti della proprietà e della Figc (è sempre più forte in città il movimento di opinione che non vede di buon occhio l’istituto della multiproprietà nel calcio, ndr) ed il desiderio di tornare ad entusiasmarsi e a sognare per ciò che il campo racconta, domenica sarà un vero e proprio bivio. Una prestazione di spessore, specie se abbinata ad un risultato positivo, candiderebbe la Salernitana al ruolo di outsider di lusso nel lungo sprint finale. Viceversa, una prestazione senza mordente ed un risultato negativo suonerebbero come una bocciatura per le ambizioni da grande di marca granata. Ventura spera di avere a disposizione Karo e Migliorini, usciti malconci dal match col Cosenza ma in lenta ripresa, come anche Cicerelli e Lopez. Il recupero dell’ex Foggia lascerebbe aperta anche l’opzione 4-4-2, modulo che ha convinto a Pescara e che è stato tralasciato, a vantaggio dell’abituale 3-5-2, per la gara col Cosenza a causa dell’assenza di Cicerelli, che si sta reinventando terzino destro. In avanti Gondo affiancherà Djuric e questa è la certezza a prescindere dal modulo. In difesa scalda i motori il neo acquisto Aya, che ha esordito nella ripresa sabato scorso, mentre in mediana Dziczek potrebbe tornare in cabina di regia con l’esclusione di capitan Di Tacchio dall’undici titolare.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto