SALERNO AL VOTO: GIOCHI FATTI –

Rien ne va plus, le jeux sont faits. I giochi sono fatti, non si può più tornare indietro facendosi assalire da dubbi e sospetti. E’ scaduto inderogabilmente alle 12 il termine per la presentazione delle liste per le amministrative in programma il prossimo 5 giugno. A Salerno sono dieci gli aspiranti sindaco, nessuna sorpresa dell’ultim’ora come era intuibile, massiccio il numero delle liste a sostegno e soprattutto dei candidati, un vero e proprio esercito. A sorpresa, ma neanche tanto, considerato l’attivismo dei suoi diretti collaboratori è stato il civico Giuseppe Amodio della lista Salerno ai Salernitani il primo a presentare la documentazione necessaria, seguito a ruota da Giampaolo Lambiase leader della sinistra radicale, candidato sindaco per la lista Salerno di tutti. Poi è stata la volta di Antonio Iannone per i Fratelli d’Italia, poi la new entry Marco Falvella per Popolo d’Italia, quindi Antonio Cammarota con La Nostra Libertà e infine Gianluigi cassandra. Questa mattina tutti gli altri per un totale, come detto, di dieci candidati sindaco. Da regolamento il materiale è stato consegnato entro e non oltre le dodici di questa mattina presso il Salone dei Marmi del Comune di Salerno, dove si è spostato temporaneamente l’ufficio elettorale, solitamente ubicato di norma in via Picarielli. Contemporaneamente alla chiusura dei termini per la presentazione delle liste è scattata anche la mannaia del par condicio, strumento che definire anti-democratico è dir poco e che, al netto di tutte quelle che sono le considerazioni sulla moralità dei costi sostenuti in campagna elettorale di fatto penalizza l’elettorato e, soprattutto, le tv locali costrette a barcamenarsi tra regolamenti astrusi e burocrati incalliti. E chissà che proprio questa assurda regolamentazione non favorisca ancor di più l’astensionismo, autentica piaga sociale, il vero nemico della democrazia partecipata.

Autore dell'articolo: Marcello Festa