SALERNO, LUNEDI’ LA SCUOLA SCENDE IN PIAZZA

L’anno scolastico, nonostante la propaganda del Governo e del Ministero, non è cominciato bene.

Nulla è stato fatto per ridurre gli alunni per classe e per dare più spazi alle scuole, perciò rimane una enorme percentuale di studenti in condizione di affollamento in classi prive anche di vie di fuga: in ogni Istituto ci sono decine di classi con 30 e più alunni anche in presenza di studenti disabili ; sappiamo che a Salerno e provincia alcuni Istituti Superiori, per sdoppiare le classi pollaio, hanno già reintrodotto, con l’assenso dei Collegi e dei Consigli d’Istituto, forme di “DAD di prossimità” (lezioni seguite in sede ma su schermo), contrariamente alle promesse del Governo e del ministro Bianchi per cui nessun alunno dovrebbe più fare nemmeno un’ora di Dad, salvo quarantene. Le classi sovraffollate , come abbiamo denunciato da anni, oltre a compromettere la sicurezza degli studenti e del personale, impediscono lo svolgimento di una didattica personalizzata e attenta alle esigenze formative e cognitive di ogni alunno e studente.

Come al solito, le scuole sono sprovviste dei docenti e degli ATA necessari ad un avvio regolare e ogni Istituto cerca di cavarsela come può mentre non si sa quando partiranno le mense scolastiche.

Oltre agli interventi di facciata , nessun intervento serio sull’edilizia per risolvere i problemi che affliggono le strutture degli edifici scolastici ; i trasporti sono quelli di sempre perché non è stata affrontata seriamente la questione relativa alla loro capienza e frequenza.

Classi pollaio, carenza di spazi , edifici scolastici strutturalmente insicuri e trasporti carenti sono state le principali cause che hanno impedito un’adeguata gestione dell’emergenza sanitaria, con pesanti ricadute sulla qualità del diritto all’istruzione, soprattutto nella nostra Regione nello scorso e nel precedente anno scolastico.

Il 20 settembre torniamo in piazza in tante città PER:

– ribadire che non accetteremo un altro anno in DAD o a singhiozzo

– la riduzione del numero degli alunni per classe (massimo 20; 15 in presenza di alunni diversamente abili);

– investimenti massicci nell’edilizia scolastica e nel trasporto pubblico, con interventi sia immediati che di lungo periodo, per garantire effettivamente la scuola in presenza e in sicurezza;

– dire NO alla didattica delle competenze addestrative (che ha prodotto solo analfabetismo cognitivo) e per una nuova scuola che punti allo sviluppo degli strumenti cognitivi;

– dire NO ai tentativi di rendere strutturale il ricorso alla DAD e per l’uso nelle scuole di piattaforme digitali pubbliche e di archivi dati pubblici.

Autore dell'articolo: Redazione