SANNINO CAMBIA MODULO E LANCIA PERICO

Addio difesa a tre, almeno per una sera. Contro il Vicenza, che all’Arechi giocherà con una sola punta di ruolo, Sannino cambia l’assetto tattico della Salernitana. Il 3-5-2 va in soffitta, si passa alla difesa a quattro e ad un modulo in cui Rosina dovrebbe diventare più incisivo in fase di costruzione. In retroguardia è tempo di scelte forti: Perico, appena arrivato e reduce dal debutto stagionale con la Primavera appena cinque giorni fa, sarà preferito a Laverone, ex di turno. Mantovani scalerà al centro per far coppia con Bernardini. Panchina anche per l’altro ex, Schiavi. A sinistra conferma per Vitale. In mediana resta qualche dubbio. Busellato ha recuperato dopo il problema muscolare di metà settimana e dovrebbe essere regolarmente in campo. Sicura anche la presenza di Odjer che dovrà dare ordine e tempi di gioco. L’interruttore della luce, però, sarà come sempre nei piedi di Alessandro Rosina, non più mezz’ala ma uomo ovunque, libero di partire dalla fascia o di trovare la posizione tra le linee per rifornire di palloni Coda e Donnarumma. Resta un dubbio sull’ultima pedina del centrocampo. Sannino potrebbe far debuttare dal primo minuto Della Rocca, chiamato ad agire da interno o da quarto di sinistra a seconda della posizione di Rosina. L’alternativa è data dall’impiego di Zito, titolare solo a La Spezia e tenuto in panchina a Novara dove, probabilmente, uno con le sue caratteristiche sarebbe tornato utile. Con l’ex irpino in campo sarebbe 4-4-2 puro, con Della Rocca, invece, sarebbe una soluzione un po’ più ibrida. La Salernitana ha finora ottenuto due pareggi in tre giornate, il Vicenza ha all’attivo un solo punto. Le due squadre hanno evidenziato qualche difficoltà nel trovare la via del gol, ma, in più, i berici hanno denotato una certa fragilità difensiva cui si è cercato di porre rimedio con l’ingaggio dell’esperto Zaccardo. Un campione del mondo all’Arechi per una partita che la Salernitana vuole vincere per cambiare passo in vista del tour de force.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto