E’ il classico pasticcio all’italiana che, del resto, era nell’aria da tempo. La retrocessione diretta della Sampdoria è una ferita troppo profonda per il Palazzo che ora deve in qualche modo rimediare agli errori e agli orrori gestionali dei doriani. Ed allora, ecco il colpo di teatro. Alla vigilia dell’andata dei playout tra Salernitana e Frosinone, quando le squadre erano già pronte per scendere in campo e c’erano trentamila tifosi col biglietto in tasca e il cuore gonfio di aspettative, ecco il colpo di scena. L’Agenzia delle Entrate, dopo tre mesi di accertamenti, coglie in fallo il Brescia, contatta la Covisoc che mette in allarme la Procura Federale e così la Lega B sospende tutto senza che la Figc abbia nel frattempo detto una parola. Chissà come mai. Il Brescia si dice truffato, minaccia ricorsi ed apre al patteggiamento (il 22 maggio c’è l’udienza in Procura ma non è detto che ci sia lo sconto da 4 a 2 punti), la Salernitana diffida la Lega e le altre società terze interessate sono pronte a farsi valere. Il 23 maggio, all’Assemblea di Lega, c’è da augurarsi che la Salernitana si presenti con gli stati maggiori per dare battaglia e far valere le sue ragioni. Il rischio che possa essere un’estate di ricorsi e che il campionato di B sarà al centro di battaglie legali è concreto. C’è da chiedersi come sia stato possibile che le eventuali irregolarità commesse dal Brescia a febbraio siano state rilevate solo a maggio dall’Agenzia delle Entrate e perché la Lega abbia bloccato i playout anziché farli disputare per poi attendere i vari gradi di giudizio per poi, magari, riscrivere solo in seguito ad essi la storia della lotta retrocessione. La situazione è tragicomica nella sua gravità. Il pallone è sempre più sgonfio e marcio.
