SGOMBERO VIGILI URBANI SUL CORSO VITTORIO EMANUELE. PARLA IL CLOCHARD –

Non accetta di essere ospitato nei dormitori della città di Salerno. Preferisce dormire in strada, tante persone lo aiutano. Parla così e sembrano molto chiare le sue intenzioni Naffi, il giovane curdo, allontanato dai vigili urbani di Salerno che ormai da piu’ di un mese ha scelto come sua dimora il porticato di C.so Vittorio Emanuele. Una vicenda che ha fatto esplodere non poche polemiche dopo il suo sgombero per due giorni consecutivi. Ma anche stamani Naffi, 35 enne come lui stesso ci ha riferito, senza documenti perché gli sono stati rubati, era nuovamente al suo posto mentre lontano dai portici continua la polemica sindacale e politica sul recente sgombero del clochard.

“No a campagne scandalistiche sulle spalle della polizia municipale” scrive Angelo Rispoli, segretario provinciale Csa a Salerno, che mette le cose in chiaro dopo le critiche ai vigili urbani del capoluogo, in merito all’ultima operazione che ha riguardato i clochard: “Giova ricordare che gli agenti della polizia municipale intervengono in queste situazioni poiché sono chiamati a svolgere un compito istituzionale. Chi si rende protagonista di prese di posizione così ingenerose, cominciasse a fare la sua parte, anziché gettare la croce addosso a operatori costretti spesso a lavorare in situazioni di estrema difficoltà”. Il segretario Rispoli, quindi, non manca di esprimere la sua solidarietà “ai colleghi di Salerno, divenuti bersaglio di un attacco insensato, nonché all’assessore Tringali.

Proprio stamani a Palazzo di città si è tenuta una riunione. Il sindaco di Salerno Vincenzo Napoli ha convocato il Comandante della Polizia Municipale Rosario Battipaglia e l’assessore comunale Claudio Tringali.

Dal canto suo invece il  consigliere comunale del Movimento Cinque Stelle Catello Lambiase ci va giù duro sostenendo che la Polizia Municipale perde di vista l’obiettivo e lo cerca (probabilmente) negli ultimi. Questa è la fotografia delle emergenze di sicurezza della nostra città, agli occhi della amministrazione comunale. In un mondo che è sotto scacco di un virus da quasi due anni, c’è ancora qualcuno che pensa che un “senza fissa dimora” disturbi la bellezza di Salerno. Qualcuno rinchiuso nelle stanze del potere da troppo tempo non ha compreso che il senso di comunità di una città si misura dalla capacità di sostenere gli ultimi. E tanto più in un periodo dell’anno durante il quale le basse temperature mettono a rischio questi nostri concittadini ancor più esposti al CoViD, oltre che alle tante altre patologie di cui sono affetti.

Da rappresentante del popolo posso scrive il medico Lambiase – mettendomi nei loro panni – impegnarmi allo spasimo per chiedere, nelle sedi opportune, di rivolgere le energie spese per “disperdere” i clochard affinché si approntino “punti di ristoro” per la città e punti di primo soccorso.

Autore dell'articolo: Barbara Albero