“Con l’operazione di oggi viene messo a segno l’ennesimo duro colpo al caporalato in provincia di Salerno dimostrando, allo stesso tempo, come il fenomeno sia ancora largamente e drammaticamente diffuso nonostante l’approvazione della legge 199 del 2016 che, ad oggi, per mancata volontà di questo Governo non viene pienamente applicata. Come Cgil Campania e Flai Cgil Campania e Salerno, abbiamo chiesto fin dal primo momento successivo all’approvazione di questa legge, frutto di anni di lotte e di sindacato di strada, che si adottassero tutte le misure necessarie a rendere questa legge uno strumento efficace per debellare il fenomeno e favorire un’occupazione sana e legale dei braccianti agricoli comunitari ed extracomunitari che da decenni vivono e lavorano, spesso in condizioni disumane, tra l’Agro nocerino-sarnese e la Piana del Sele». È quanto dichiarano in una nota congiunta Cgil Campania, Flai Cgil Campania e Flai Cgil Salerno in merito all’operazione sul caporalato condotta dalla Procura della Repubblica e dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno, che ha portato all’alba di oggi ad indagare 35 persone tra le province di Salerno e Potenza e Matera.«L’operazione portata a termine dalla Procura della Repubblica di Salerno e dalla Direzione Distrettuale Antimafia, ai quali va il nostro plauso, – si legge nella nota – ha cristallizzato un meccanismo criminale che vede coinvolti non solo caporali extracomunitari ma anche imprenditori agricoli e professionisti. La risposta però non può essere solo e soltanto questa. Facciamo appello alle istituzioni nazionali, regionali e provinciali, affinchè intervengano con atti concreti che portino ad ulteriori passi avanti nell’applicazione della legge sul caporalato, attivando tavoli istituzionali dove discutere di trasporto e collocamento pubblico in agricoltura che rappresentano, a nostro giudizio, misure efficaci e concrete – conclude la nota – per isolare i caporali e ripristinare la legalità in agricoltura».
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