SIRENE A MEZZOGIORNO, SOS INPS –

Sirene a mezzogiorno per lanciare l’allarme sul possibile tracollo dell’Istituto Nazionale di previdenza sociale. Bonus bebè, bonus mamma, ma soprattutto la crisi economica ed il sistema che ha fatto aumentare notevolmente il numero di prestazioni a sostegno del reddito, coma la Naspi (il vecchio assegno di disoccupazione) diventato il principale prodotto dell’attività dell’Inps stanno mettendo in pericolo la tenuta dell’istituto di previdenza. Ad organizzare, questa mattina in tutta Italia, l’iniziativa di protesta è stata l’ USB, l’unione sindacale di base che ha scelto come slogan dell’iniziativa di protesta “S.O.S. SAVE INPS”, per

richiamare l’attenzione sulla cronica carenza di personale, sull’inadeguatezza di un sistema informatico sempre più condizionato dalle società esterne, con procedure che funzionano a singhiozzo e mettono in difficoltà gli operatori delle sedi, costretti a rimandare a casa gli utenti senza poter fornire loro le dovute informazioni.
La USB chiede: 6.000 assunzioni entro il 2020, con una quota significativa di personale informatico per limitare il peso delle società esterne; la cancellazione della Legge Fornero e la modifica del sistema di calcolo delle pensioni con il ripristino del retributivo; il ritorno all’organizzazione per processi, per superare l’attuale parcellizzazione delle competenze; la riforma della governance dell’INPS con la nomina di un consiglio d’amministrazione per limitare i poteri del presidente sugli organi di gestione.

Autore dell'articolo: Barbara Albero