SOLD OUT IN VISTA, MA ORA SERVONO I PUNTI

Il cassiere dell’Arechi si prepara ad un altro pienone. La prevendita partita ieri ha subito fatto registrare un’impennata di richieste per la curva sud. Tagliandi esauriti in pochissimo tempo anche perché è stato possibile acquistarli non solo in via telematica ma pure presso alcune ricevitorie. L’Arechi offrirà il solito, imponente colpo d’occhio e proverà a spingere la squadra che, però, dovrà metterci del suo. Contro l’Atalanta, ieri impegnata in Champions, bisognerà correre tanto e bene, ma anche dare un impulso diverso alle azioni offensive. L’Atalanta è una squadra che pratica un calcio veloce, dinamico, intenso ed aggressivo. I difensori accettano l’uno contro uno e spesso si spingono molto in avanti per bloccare sul nascere le azioni altrui, permettendo a centrocampisti ed attaccanti di ripartire a pochi metri dalla porta avversaria. In quattro giorni la Salernitana giocherà in casa con Atalanta e Verona, una delle due squadre ad aver già cambiato allenatore. Da Di Francesco a Tudor gli scaligeri, da Semplici a Mazzarri il Cagliari. La Salernitana va avanti con Castori, ma ha bisogno di cambiare rotta in campo e, di conseguenza, in classifica. Il mercato non è chiuso, ma serve identità di vedute. Da una parte c’è stato l’ennesimo contatto con Viola, mentre il giovane Viviani s’è accasato a Benevento, dall’altra c’è la situazione di Gondo che da due settimane attende l’ok per il trasferimento da svincolato. Cosa serva di più a questa squadra è compito di allenatore e direttore sportivo stabilirlo. Di certo, resta l’impressione di un mercato condotto senza una logica precisa, portato avanti a strappi tra accelerate improvvise e lunghe pause, concluso col colpo Ribery che ha portato entusiasmo ma non ha ancora fatto il miracolo di conferire a tutto il gruppo quella qualità media che sembra mancare. Senza esterni abituati alla categoria, imbottita di mediani e senza un cervello di centrocampo, la Salernitana avrebbe sulla carta un buon reparto offensivo in relazione al suo status di matricola, ma è una squadra che fatica ad arrivare dall’altra parte, che lascia troppo sole le punte perché non riesce a tenere il ritmo alto per troppo tempo. Il primo tempo di Torino è stato emblematico: un inizio promettente, fatto di aggressione alta e di recupero palla in zone del campo potenzialmente favorevoli, e poi un improvviso ed immotivato abbassamento del baricentro che ha comportato maggiori situazioni di rischio, prova lampante i due gol in fotocopia incassati su altrettanti cross di Ansaldi. Per la gara di sabato mancherà Ruggeri. Castori dovrà scegliere il suo sostituto che sarà un elemento con caratteristiche comunque diverse. In attacco potrebbe esserci spazio fin dall’inizio per Ribery, la cui capacità tecnica potrebbe consentire alla squadra di respirare e di risalire il campo senza abusare di quei lanci lunghi con cui troppo spesso si finisce col consegnare velocemente palla all’avversario. I progressi sul piano fisico di alcuni calciatori e qualche correttivo nell’impostazione e nelle posizioni in campo potrebbero aiutare la squadra ad esprimersi meglio. Atalanta, Verona, Sassuolo: in otto giorni la Salernitana si gioca già tantissimo.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto