SOLO SALERNO PUO’ SALVARE LA SALERNITANA

L’occhio del padrone ingrassa il cavallo”. Adagio antico che andrebbe assolutamente messo in pratica da Lotito e Mezzaroma. Continuare a parlare a distanza, senza avere mia una presenza sul territorio, considerata la situazione – gravissima – non serve a nulla. Serve dell’altro! mai come in questo momento la gestione a distanza della cosa granata che ha funzionato benissimo in questi anni, non aiuta a risolvere i tantissimi problemi che affliggono la squadra e ben fotografati dai numeri e da una classifica che induce al pessimismo. Non serve a nulla parlare da Roma, affidare a taccuini, telefoni e microfoni il proprio pensiero. Ora serve la presenza fisica costante. Serve compattare squadra e ambiente, serve far capire a tutto l’ambiente che la serie B è un patrimonio dio valore inestimabile che va tutelato e difeso a denti stretti. I sermoni via etere non li ascolta più nessuno. Per tentare di salvare la Salernitana, attesa la mediocrità del progetto tecnico, serve un cambio di passo, di strategia. Questa squadra la può salvare solo Salerno, solo il pubblico del’Arechi visto e considerato che nello stadio amico la Salernitana potrà giocare molte partite e molti scontri diretti. Ma perchè ciò avvenga è necessario che qualcuno, lassù, si dia una mossa, smettendola di ricordare quelli che sono stati i risultati e gli investimenti di questi anni, di affermare che questo è un gruppo tecnicamente di grande valore, che è colpa della sfortuna, degli arbitri se la Salernitana è desolatamente all’ultimo posto…. Serve, insomma, una sterzata, qualcosa che veramente possa invertire il trend negativo perchè di questo passo, giusto precisarlo, si retrocede e poi, una volta in Lega Pro sarà impresa titanica sopravvivere: è tempo che si prendesse finalmente coscienza della realtà senza girarci intorno. Toccherà a Lotito e Mezzaroma, allora, fare la differenza in questi giorni, ma concretamente non discettando a distanza senza, materialmente, rendersi conto di quella che è effettivamente la situazione. Altro è poi il compito che spetta a Menichini e alla squadra. Al tecnico di di Ponsacco che ha completamente cannato la partita di Terni è giusto chiedere di più sotto ogni aspetto. E’ vero ha dalla sua molti alibi, ma se ha deciso di raccogliere l’invito di Lotito e Mezzaroma che sfrutti al massimo la chance; la rivincita che attendeva da un po’ di tempo passa attraverso la conquista della salvezza e non continuando a scrollarsi di dosso tutte le responsabilità. Lo sanno anche le pietre che questa squadra è stata costruita male e corretta peggio ma giunti a questo punto è infantile oltre che controproducente ricordarlo ad ogni sospiro. Infine il pubblico. La B è un patrimonio di Salerno e dei salernitani prima ancora che di Lotito, Mezzaroma, Menichini e squadra, e non è questo il momento per far saltare il tavolo, lasciandosi andare a contestazioni inutili e controproducenti: bisognava pensarci prima. Ora, invece, è tempo di far sentire il calore intorno a questi giocatori che per quanto inadeguati sono gli unici che possono invertire il trend e regalare un’impresa. Una prova di maturità e di attaccamento come sempre avvenuto in altri momenti delicati, per poi, a bocce ferme e a salvezza conseguita, presentare il conto a chi di dovere! Ma solo allora non prima. Oggi conviene turarsi il naso e tifare Salernitana

Autore dell'articolo: Marcello Festa