SPOSTAMENTO TERMINAL BUS IN VIA VINCIPROVA: “LIBERIAMO LO SPAZIO DEI MERCATINI ETNICI”

Una comunicazione inviata a mezzo Pec al sindaco di Salerno Vincenzo Napoli dove viene chiesto un incontro in loco, direttamente in via Vinciprova, dove è in cantiere lo spostamento del Terminal Bus da via Ligea. Porta la firma di Alessio Leone in rappresentanza dei residenti e commercianti del quartiere Irno, della Zona Vinciprova-Mobilio-Gelsi Rossi, la lettera inviata al primo cittadino dove si fa appello anche agli asessori ed ai consiglieri comunali dei Salerno nella quale si chiede un incontro in Via Vinciprova, dove tutt’ora stazionano i pullman della sita ed in parte quelli di Busitalia, per discutere democraticamente e propositivamente del problema relativo allo spostamento del capolinea degli autobus con la gravissima perdita di oltre 70 posti auto e l’incremento dell’inquinamento atmosferico ed acustico che ne conseguirebbe nonché della progettualità della zona.
La decisione di spostare il terminal bus in via Vinciprova è folle ed inaccettabile. E’ quanto scrive in una nota il consigliere comunale di Salerno Roberto Celano. La chiusura del parcheggio in zona e l’avvio dei lavori per adibire l’area a capolinea dei bus, sta già producendo conseguenze insostenibili sul traffico, sulle difficoltà di sostare l’auto e sulla vivibilità della zona. Ci batteremo al fianco dei residenti, scrive il consigliere d’opposizione Roberto Celan, affinché la scellerata determinazione assunta appena dopo le elezioni sia rettificata con l’adozione di soluzioni alternative.
In assenza di volontà di confrontarsi e di dare ascolto a residenti ed operatori commerciali, continua Celano, si adibisca quantomeno, sin da subito, la zona prima destinata ai mercatini etnici ad area di parcheggio. Davvero è impensabile che un’amministrazione possa essere così miope e non rendersi conto dei disagi arrecati ad un intero quartiere con deliberazioni già più volte contestate e rinviate a seguito delle proteste di cittadini e di consiglieri comunali.

Autore dell'articolo: Barbara Albero