STOP ALLA RIABILITAZIONE AL DA PROCIDA, LE PROPOSTE DELLA CGIL FP

La realizzazione di un polo di riabilitazione dell’Ospedale Giovanni da Procida, rappresenterà un importante punto di riferimento e di eccellenza per la riabilitazione di patologie complesse, ma in attesa che venga realizzato non si può trascurare che la chiusura del presidio di Via Calenda possa rappresentare un grave danno per i pazienti.

A dirlo la segretaria della funzione Pubblica della Cgil in merito alla prossima chiusura per i lavori al  reparto del sanatorio  e le ripercussioni inevitabili che si avranno sul servizio della riabilitazione.

Diverse le criticità evidenziate dagli operati e dal sindacato. A ridosso dell’avvio dei lavori al Da Procida previsti per gennaio prossimo e dello spostamento delle attività all’Ospedale Ruggi d’Aragona di Salerno, l’azienda ospedaliera di via San Leonardo ha comunicato che il trasferimento dell’unità Operativa di Raibilitazione avverrà con 10 posti letto ordinari e 2 in day hospital. Un numero inadeguato che va a ridurre notevolmente l’offerta attuale dei servizi di riabilitazione,  a cui si aggiunge la perdita della palestra e del trattamento di idroterapia attualmente svolti nella piscina del presidio di Via Calenda.

Da qui  le richieste di garantire i livelli assistenziali, limitando al minimo i disagi per cittadini e personale, dei sindacati dal segretario generale della Cgil Fp Antonio Capezzuto e della delegata Cgil del Ruggi, operatrice della riabilitazione AnnaMaria Naddeo.

Autore dell'articolo: Barbara Albero