TIFOSI GRANATA CORSARI, MA NON PIU’ SUL PODIO

La Salernitana gioca quasi sempre in casa. I granata sono la quarta forza in B in quanto a presenza di tifosi in trasferta. È quanto emerge dal dato diffuso dalla Lega B. Davanti ai tifosi della Salernitana soltanto il Foggia, primo, il Bari e per una manciata di tifosi il Parma. Sono complessivamente 12021 i supporters dell’ippocampo che hanno viaggiato su e giù per lo stivale con la sciarpa del cavalluccio al collo nella stagione appena terminata. Una media di 572 tifosi a partita. I “colleghi” del Parma beffano i granata prendendosi il terzo posto (12026) con appena 5 tifosi in più. Dettagli. Il dato dice, ove mai ce ne fosse bisogno, che la passione granata non ha limiti e confini. Ma al tempo stesso deve essere supportata e stuzzicata. Anche perché i numeri non tradiscono mai e i numeri casalinghi ad esempio dicono che l’Arechi è in calo rispetto al passato. I motivi? Tanti. Ascrivibili ai risultati e non solo a quelli. Del resto, i dati registrati dal cassiere dell’Arechi parlano chiaro. Ben sei impianti di B hanno fatto meglio: 183.140 persone totali sui gradoni di via Allende in 21 match, 8721 a partita in media. Nel 2016/17 erano 10924 a gara, l’anno ancora precedente 12148. Sia ben chiaro: si tratta di un “problema” generalizzato. Ad esempio, anche il Bari che tre anni fa spadroneggiava al San Nicola, ha conosciuto un decremento pur sempre restando primatista in termini di affluenza. Addirittura in Serie A, analizzando i dati delle ultime trenta annate sportive, il Report Calcio presentato ieri a Roma dalla Figc ha evidenziato come la diminuzione del numero di spettatori vada di pari passo con l’aumento delle vittorie fuori casa. L’Arechi, per la verità, non ha cambiato molto nelle ultime tre stagioni in B: 6 ko interni nel 15/16, 4 l’anno scorso e 5 nella stagione appena conclusa.

Però il calo c’è, si sente a livello di decibel – nonostante l’encomiabile sforzo dello zoccolo duro – e si avverte cromaticamente. Pure nel portafogli, penseranno Lotito e Mezzaroma che hanno già annunciato una rivisitazione al ribasso dei prezzi per biglietti e abbonamenti in vista della prossima stagione, al pari di qualche iniziativa promozionale in più. Oltre al marketing sarebbe magari utile anche pensare di avvicinare la squadra alla gente. Aprendo le porte degli allenamenti, invece di chiuderle, per esempio. Altrimenti c’è il rischio che si rimanga sempre più isolati.

 

Autore dell'articolo: Eugenio Marotta