TORRE: DOMANI L’AUTORITA’ PORTUALE A GIUDIZIO –

Il giorno del giudizio. Domani si celebrerà al tribunale di Salerno la prima udienza della causa civile che vede contrapposte l’autorità portuale di Salerno e l’impresa Russo, aggiudicataria dell’appalto per la realizzazione di una delle due Torri nel complesso residenziale del Crescent laddove, all’origine, doveva sorgere proprio la nuova sede dell’authority. Cantiere che, come è noto, ha avuto vita breve e che ora, in virtù del nuovo progetto dettato dalla sopraintendenza e accolto dal comune di Salerno, è stato completamente depennato. Al netto di quelle che sono state le successive decisioni, che ora l’autorità portuale disconosce chiamando in causa comune e soprintendenza alle quali vengono contestate le autorizzazioni paesaggistiche e la mancata partecipazione dell’Autorità Portuale ai due tavoli convocati dall’ex soprintendente Gennaro Miccio prima della firma del nuovo parere, c’è un contenzioso che vede contrapposte impresa ed ente. Ballano oltre due milioni di euro, il danno calcolato dai legali dell’impresa aggiudicataria dei lavori, meno secondo la perizia tecnica chiesta espressamente dal giudice. Nel merito, a prescindere dall’importo, la partita sembrerebbe già chiusa con una condanna dell’Autorità portuale che, senza particolari ragioni, decise di interrompere i lavori di realizzazione della Torre prima ancora che intervenisse la famosa decisione di Miccio con la quale si depennavano i due corpi posti all’estremità della mezzaluna disegnata da Bofill. Danno ingente secondo i legali della Russo Costruzioni che per questa ragione hanno presentato un conto carissimo, ovviamente rispedito al mittente dall’Autorità Portuale che pare abbia anche rifiutato l’ipotesi di un accordo bonario, una transazione sollecitata dal giudice e sposata dall’attore. Ma questo che riguarda la mancata realizzazione della Torre destinata ad ospitare la nuova sede dell’autorità portuale pare non sia l’unico contenzioso in cui è stato trascinato l’organismo retto da Andrea Annunziata, peraltro promosso a pieni voti dall’Unione Europea per la riconosciuta capacità di spendere tutti i fondi a lui destinati. Sulla scrivania dei legali dell’Authority ci sarebbero, infatti, altre due rognosissime pratiche: quella legata alla realizzazione delle gallerie di porta Ovest, mittente la Tecnis, e l’altra riguardante i lavori di via Risorgimento, firmata dai legali della Ritonnaro Costruzioni.

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Autore dell'articolo: Marcello Festa