TUTTO IL PD SI SCHIERA CON DE LUCA

“Contro di me una campagna che non c’è stata nemmeno per Totò Riina”. Vincenzo De Luca non accetta la campagna mediatica scatenatasi nei suoi confronti, ancor di più dopo la decisione della Cassazione di attribuire al giudice ordinario e non al tribunale amministrativo la competenza sull’applicazione della Legge Severino. Ma interpretazioni a parte, è tutto politico il dibattito che infiamma la campagna elettorale in Campania, con il centrodestra che attacca ad alzo zero mentre al fianco di De Luca si schiera tutto il goha del PD a cominciare dal Premier Matteo Renzi per proseguire, con il vice-segretario del PD Guerini e finire con il ministro Boschi e il presidente della conferenza delle Regioni, Chiamparino. Il mantra è sempre lo stesso; gli avversari continuano a ribadire che De Luca è ineleggibile e che una sua vittori alle Regionali getterebbe la Campania nel caos istituzionale mentre gli alleati mettono sempre in primo piano le capacità amministrative dell’ex sindaco. “De Luca – ha detto Boschi – ha cambiato Salerno e può dare alla Campania la scossa di cui ha bisogno, dopo cinque anni di nodi irrisolti. Gli avversari cercano di spostare l’attenzione dai temi concreti, ma la sentenza della Cassazione non cambia nulla. Secondo la legge Severino De Luca è candidabile ed eleggibile”. In caso di vittoria, tocca al premier firmare la sospensione al termine dell’iter previsto dalla legge, ma ci sarebbe tutto il tempo per poter nominare un vice, la giunta e presentare ricorso al giudice ordinario. I tempi della firma di Renzi, allora, sarebbero cruciali. Sul caso è intervenuto a sostegno di De Luca anche il governatore del Piemonte e presidente della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino: “De Luca è stato un buon sindaco e si è conquistato sul campo la candidatura con le primarie. La legge Severino va adeguata: per sospendere un amministratore è necessario almeno il secondo grado di giudizio”.

Autore dell'articolo: Monica Di Mauro