UN LUSTRO PER L’OPERAZIONE RISCATTO

Inutile girarci intorno. Salernitana-Verona domani sera riporta alla mente il ricordo del 19 giugno del 2011, quando un manipolo di giocatori, da mesi a secco di stipendi, senza alcuna certezza per il futuro, provò a regalarsi e a regalare a Salerno una grande impresa: la promozione in cadetteria. Sembrava un’utopia ed invece, quella squadra allenata da Breda e diretta da Nicola Salerno, senza una proprietà, già sull’orlo del baratro, del fallimento e della bancarotta, sfiorò la promozione in B mettendo i brividi al ricco e solido Verona allenato da Mandorlini che, superato lo “spavento” impiegò pochissimo a risalire la china ed arrivare finanche in massima serie. La vittoria conquistata dai granata nella gara di ritorno della finale play off non servì a ribaltare il destino e scrivere, chissà, una storia diversa da quella che oggi si sta raccontando…
Perchè al triplice fischio finale si rimaterializzarono gli spettri del passato, di una fine ingloriosa cosa che puntualmente avvenne. Inutile dire che domani sera ci sarà voglia di rivalsa. Sportiva, s’intende. Ci sono voluti cinque lunghissimi anni e ben sei campionati prima che Salernitana ed Hellas potessero ritornare ad affrontarsi ad armi pari. Appunto, armi pari? Il Verona guidato da Pecchia, oggi come allora, è squadra solida, secondo molti destinata a stravincere il campionato cadetto, ricco di qualità ed esperienza. All’epoca, alle dipendenze di Mandorlini, c’era una squadra altrettanto solida, costruita per vincere il campionato di terza serie che pure dovette soffrire, penare e capitalizzare al massimo “qualche” fischio amico per poter centrare l’obiettivo dalla lotteria degli spareggi promozione. Oggi la Salernitana, grazie alla solida proprietà Lotito-Mezzaroma, non ha più problemi di gestioni, i patimenti del passato solo un triste ricordo, non è un caso che il club dispensi ingaggi importanti, pescando non di rado nell’usato-sicuro come confermato dai recenti ingaggi di Perico e Della Rocca, due innesti di esperienza che dovranno garantire a Sannino maggiori e migliori alternative al suo gioco. Nessuno dei due sarà in campo nella sfida contro il Verona di Pecchia, al massimo potrà esserci spazio per l’ex perugino a partita in corso, la freschezza garantita, questa volta, da Odjer e Mantovani, piacevolissime eccezioni di un club che nelle ultime tre stagioni ha badato poco alla carta d’identità, preferendo vivere soprattutto il presente. Già, il presente. Salernitana-Verona tocca a voi. Ieri come allora davanti ad una splendida cornice di pubblico. All’Arechi saranno almeno 20mila.

Autore dell'articolo: Eugenio Marotta