VALLO DI DIANO, LA MALA ERA PRONTA A CREARE LA NUOVA TERRA DEI FUOCHI –

È considerato il re Mida dei rifiuti: è Luigi Cardiello al centro dell’inchiesta che alle prime luci dell’alba di oggi ha visto i carabinieri del comando provinciale di Salerno, agli ordini del comandante Trombetti, eseguire sette ordinanze di custodia, uno

in carcere cinque arresti domiciliari ed uno all’obbligo di dimora in un’operazione contro il traffico organizzato di rifiuti e inquinamento ambientale. Cardiello è già noto perché al centro di numerose indagini in materia ambientale condotte dalle procure di Napoli e Santa Maria Capua Vetere a partire dagli anni 2000. Di recente ha trasferito il suo domicilio nel Vallo di Diano. Il suo profilo criminale rappresenta un filone di inchiesta autonomo dell’operazione febbre dell’oro nero relativo ad un vasto filone di contrabbando di idrocarburi che oggi ha portato all’illustrazione dei dettagli in due conferenze stampa presso la procura di Potenza. Nel corso delle intercettazioni telefoniche è infatti emerso con chiarezza la collaborazione tra Raffaele Diana e lo stesso Cardiello alla ricerca di siti per lo stoccaggio illecito e lo svelamento di rifiuti pericolosi frutto di lavorazione industriale. Cardiello aveva individuato nell’area del Vallo di Diano e in territori limitrofi della Basilicata e della Puglia terreni dove rombare rifiuti definiti ecotossici, al fine di risparmiare sullo smaltimento degli stessi. Per non dare adito a particolari sospetti erano stati scelti nuovi terreni in zone ben collegate con gli assi diari principali per facilitare le operazioni di trasporto. le indagini hanno circoscritto comportamenti illeciti riconducibili alle lavorazioni della società “PRA. CAL” di Polla (SA), operante nel settore del ferro e dell’alluminio e della società “BETONVAL” di Sant’Arsenio (SA): i fondi di loro prorpietà sono stati trasformati in discariche – costituite per la maggior parte da liquami composti da acidi – dannosissime per le ripercussioni sull’ambiente e con alterazioni incalcolabili (e forse irreparabili) per l’eco-sistema. L’orizzonte investigativo è stato necessariamente contratto in ragione delle preminenti esigenze di salvaguardia del territorio (da qui il nome Shamar dato dalla PG all’operazione – parola ebraica il cui significato può tradursi in custodire gelosamente, tenere caro, ritenere prezioso). L’indagine, infatti, ha avuto il compito d’impedire che i continui sversamenti trasformassero il Vallo di Diano nella nuova “terra dei fuochi” adisposizione della criminalità organizzata campana. Nell’ottobre 2019, sono stati così intercettati e sequestrati 18.000 ( diciottomila) litri di solventi chimici pronti allo sversamento nel Comune di Atena Lucana (SA). Le successive operazioni di scavo, campionatura ed analisi svolte assieme all’ARPAC hanno quindi permesso di certificare come il terreno fosse stato avvelenato da precedenti sversamenti. , le quali palesavano nei terreni oggetto di sversamento chiazze colorate che hanno poi guidato con successo le operazioni dell’ARP AC, i cui esami evidenziano la presenza di rifiuti speciali pericolosi rientranti nella categoria “HP 14 Ecotossico”. Quanto rilevato oggettivamente dalle indagini svolte, assume connotati di drammatica importanza nella misura in cui il territorio interessato è qualificato area naturale protetta, essendo parte della Riserva Naturale Foce Sele – Tanagro. In tale maniera si è quindi impedito che l’organizzazione allargasse il proprio raggio d’azione ad altri siti, in parte già individuati nel Comune di Tursi (MT) e in parte oggetto di una pianificata espansione ancora a livello embrionale nella provincia di Foggia. Solidi riscontri al quadro probatorio già delineato sono arrivati ​​dalle dichiarazioni fornite da uno dei complici non inseriti nei destinatari di misura cautelare, altrettanti se ne dalle successive attività di scavo che questa D.D.A. intende nei prossimi giorni.

PERSONE COLPITE DA PROVVEDIMENTI: CARDIELLO Luigi, nato a Sant’Arsenio (SA) il 26 ottobre 1943 e residente ad Ispani (SA) località Cinera SS. 18 n.9, di fatto domiciliato in SantArsenio (SA) alla via Marconi n. 45 (misura cautelare in carcere); CARDIELLO Gianluigi, nato a Pietrasanta (LU) il 24 gennaio 1990 e residente a Sant’Arsenio (SA) alla via Marconi n. 45 (misura cautelare degli arresti domiciliari); CARDIELLO Giovanni, nato a San Pietro al Tanagro (SA) il 14 ottobre 1962, ivi residente alla via San Marzano n. 1 (misura cautelare degli arresti domiciliari); QUAGLIANO Pasquale, nato a Sassano (SA) il 22 luglio 1963, ivi residente alla via Mautoni n. 21 (misura cautelare degli arresti domiciliari); NISI Simone, nato a Sapri (SA) il 18 giugno 1993 e ivi residente a Sala Consilina (SA) alla via Santa Maria della Misericordia n. 8 (misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di Sala Consilina); PINTO Francesco, nato a Padula (SA) il 25 maggio 1957, ivi residente Largo 1 ° luglio n. 9, di fatto domiciliato a Salerno alla via Piave n.9 (misura cautelare degli arresti domiciliari); PINTO Raffaele, nato a Polla (SA) il 20 settembre 1982 e residente a Sant’Arsenio (SA) alla via Monsignor Sacco n. 51Largo 1 ° luglio n. 9, di fatto domiciliato a Salerno alla via Piave n.9 (misura cautelare degli arresti domiciliari);

Autore dell'articolo: Monica Di Mauro