Tre indizi dovrebbero fare una prova, ma, prima di etichettare la Salernitana come una squadra da trasferta, capace di raccogliere lontano da casa anche di più di ciò che ottiene all’Arechi, bisognerà aspettare ancora qualche giornata e, magari, anche una crescita nel rendimento interno che si potrà misurare già in occasione del match di domenica prossima col Frosinone. Intanto, la squadra di Ventura ha portato a casa la terza vittoria su tre gare esterne e, soprattutto, è stata più forte dell’emergenza e dei comprensibili timori della vigilia a proposito di una fisiologica stanchezza che avrebbe potuto assalire i pochi effettivi a disposizione del trainer genovese. Non a caso, dopo aver elogiato la squadra, nel dopopartita Ventura ha pure parlato con grande chiarezza ricordando che, al momento, dispone di un solo difensore di ruolo, il giovane Pinto, del semi esordiente Kalombo, e del veterano Lopez, ieri titolare, come alternative ai difensori ed agli esterni nell’undici base. In mediana, in attesa di Dziczek, che può giocare davanti alla difesa, c’è solo una mezz’ala che possa dare il cambio ai titolari, mentre in attacco ci sono il giovane Gondo e Cerci, tenuto in panca nelle ultime due partite perchè non ancora al top e, si sa, quanto sia corta la coperta, ragion per cui Ventura intende procedere coi piedi di piombo nel caso dell’ex torinista. Ad un gruppo ora più che mai ridotto all’osso Ventura ha lanciato quasi una sfida: compiere un altro passo avanti nonostante tutto, non rinunciando a giocare e non facendo calcoli neanche nella sera in cui a tanti sarebbe bastato semplicemente non perdere. Con alti e bassi, con errori ed incertezze, che fanno parte del gioco, la Salernitana ha pensato di poter vincere anche quando era tornata sotto di un gol, alzando ancora i ritmi e mettendo la freccia nel finale dopo aver preso confidenza con la partita dalla mezz’ora in poi. L’emergenza attuale riporta alla Salernitana di Bollini che vinse al Partenio, che era corsara ed indomita ma non troppo concreta in casa. A questa Salernitana, che già sta facendo tanto, Ventura chiede ancora di più sotto l’aspetto della convinzione e del coraggio di provare sempre a giocare, passaggio ineludibile per avere più fortuna anche all’Arechi. Con una rosa decimata il tecnico granata sta cercando di ottimizzare le risorse e la sosta, in programma dopo la gara col Frosinone, è come un’oasi ristoratrice nel deserto, nella speranza che l’infermeria cominci a svuotarsi e che a gennaio la società faccia la sua parte per non firmare l’ennesima incompiuta.
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