VIDEOGIOCHI DA FILM: UNA SCOMMESSA NON SEMPRE VINCENTE

Avete presente quelle situazioni nelle quali si ha un’idea in testa e, per raggranellare qualcosa in più, si vuole fare una scommessa? Con questo non intendiamo i siti per scommesse sportive con i migliori bookmaker in Italia, ma qualcosa che va più in grande di un risultato sportivo.

In questi ultimi anni cinema e videogiochi, al pari delle serie TV, stanno riscuotendo un successo sempre più grande ed oramai non sono più una “nicchia”, ma bensì un grande capitolo della cultura pop.

A questo punto si potrebbe pensare che questi due elementi, visto che funzionano così bene “separatamente”, potrebbero andare bene anche se venissero “uniti”. Insomma, stiamo parlando dei videogiochi tratti da film, i cosiddetti “tie in”, ma sono davvero una buona idea come può sembrare sulla carta? Prendiamo questi due esempi e scopriamo insieme se è possibile replicare il “doppio successo” di Mad Max!

 

E.T.

Alzi la mano chi non si è mai commosso con il toccante E.T. l’extra-terrestre di Steven Spielberg del 1982. Un film praticamente iconico la cui eredità e le citazioni al giorno d’oggi in qualsiasi altro media praticamente si sprecano.

Quindi perché non farne un videogioco nello stesso anno? Il compito venne affidato ad un’unica persona, tale Howard Scott Warshaw che aveva già lavorato all’adattamento de I predatori dell’arca perduta, per l’Atari 2600, ma qualcosa è andato storto.

Nel gioco bisognava raccogliere i pezzi di un telefono per permettere al nostro alieno di “telefona casa”, ma lo sviluppo frettoloso e l’oggettiva bruttezza del prodotto finale contribuì a creare il cosiddetto “Atari Shock” che fece fallire la casa americana.

Risultato? Migliaia di cartucce invendute vennero ritirate dal mercato e seppellite tra le sabbie del deserto del Nuovo Messico! Definito come “il peggior videogioco di tutti i tempi” questa sventurata cartuccia è poi tra le protagoniste del documentario Atari: Game Over.

 

Rambo: The Video Game

Rimaniamo negli anni Ottanta, solo a livello cinematografico poiché il gioco in questione risale al 2014, con Rambo: The Video Game distribuito per PlayStation 3, computer e Xbox 360. Come facilmente intuibile questo videogioco si basa sulle vicende di John Rambo, interpretato da Sylvester Stallone, alle prese con il suo traumatico ritorno negli States dopo la Guerra del Vietnam.

L’idea, tutto sommato, è anche abbastanza buona se vogliamo dato che le vicende narrate si snodano lungo i tre film principali della serie. Si parte dunque dalla cittadina di Hope per poi ritornare nella giungla del Vietnam e tra le sabbie dell’Afghanistan. Protagonista ovviamente l’irriducibile Rambo che farà piovere tonnellate di piombo sui malcapitati che si metteranno sulla sua strada.

Sembra tutto pronto per il successo eppure non è così perché, tale gioco, è stato sviluppato come uno sparatutto su binari in stile anni Novanta, come ad esempio Time Crisis, ma in maniera decisamente “legnosa” e con una grafica e delle modalità di gioco davvero antidiluviane per essere un titolo del 2014.

Nonostante avessero preso scene e dialoghi dalla trilogia originale Rambo: The Video Game non riuscì di certo ad eguagliare il successo dei film di Stallone ricevendo, di contro, il triste appellativo di “peggior gioco del 2014”.

Autore dell'articolo: Redazione