ZONA ROSSA: CHIESE APERTE, MA STOP A PRIME COMUNIONI, CRESIME E MATRIMONI

Dal 15 novembre, essendo la Regione Campania inserita tra le “zone rosse”, a partire dalla stessa data e fino a nuove indicazioni, nella Diocesi di Salerno-Campagna-Acerno il Vescovo Monsignor Andrea Bellandi dispone quanto segue:

Rimane valido il Protocollo firmato dalla Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana e dal Governo in data 7 maggio 2020 con le integrazioni successive del Ministero dell’Interno e della Segreteria Generale della CEI.

LA VITA ORDINARIA DELLE PARROCCHIE
Le chiese possono rimanere aperte e si continuino a celebrare le SS. Messe con il concorso di popolo. Le celebrazioni della Liturgia delle Ore, le adorazioni eucaristiche, i rosari sono consentiti solo negli stessi spazi e con l’adozione delle stesse misure previste dalle Indicazioni per le Messe. È necessario che i fedeli si rechino solo nella chiesa nelle vicinanze della propria abitazione o al massimo all’interno del proprio Comune. Se sottoposti a controllo da parte delle Forze di polizia nello spostamento tra la loro abitazione e la chiesa e viceversa, dovranno esibire l’autodichiarazione in cui dichiarano nella causale “situazione di necessità”. Gli spostamenti dei sacerdoti sono invece giustificati da “comprovate esigenze lavorative”.

Si concelebri solo in caso di vera necessità pastorale e concelebrino i consacrati che vivono nella stessa casa.

Sacristi, organisti e coloro che svolgono un servizio liturgico, retribuiti o volontari, se sottoposti a controllo da parte delle Forze di polizia nel tragitto tra la propria abitazione e la chiesa e viceversa, potranno anch’essi esibire l’autocertificazione in cui si dichiara nella causale “comprovate esigenze lavorative”. “Sebbene il servizio liturgico non sia direttamente assimilabile a un rapporto di impiego, tale giustificazione è ritenuta valida e non saranno applicate sanzioni per il mancato rispetto delle disposizioni in materia di contenimento Covid-19” (Lettera del Ministero dell’Interno al Segretario Generale della CEI del 27 marzo 2020).

Per indicazioni dettagliate si vedano i modelli di autodichiarazione allegati.

Vista la situazione epidemiologica, i cori non potranno prestare il loro servizio durante le celebrazioni. Può essere prevista la presenza di un organista e un massimo di tre cantori che dovranno mantenere tra loro una distanza interpersonale laterale di almeno 1 metro e almeno 2 metri davanti e dietro. I cantori saranno distanti due metri in ogni direzione dalle altre persone e dall’assemblea liturgica. Le distanze indicate possono essere ridotte solo ricorrendo a barriere fisiche, anche mobili, adeguate a prevenire il contagio tramite droplet. I cantori terranno sempre la mascherina.

ALTRI SACRAMENTI
Sono sospese le celebrazioni delle Cresime e delle Prime Comunioni.

La celebrazione dei Matrimoni è sospesa. Eccezionalmente si potrà derogare al divieto chiedendo autorizzazione alla Curia e comprovando la richiesta con motivazioni di grave necessità.

La celebrazione del Battesimo è consentita, al di fuori della S. Messa e alla presenza dei soli padrini e dei familiari più stretti.

Il sacramento della Penitenza sia amministrato in luoghi ampi e areati, che consentano a loro volta il pieno rispetto delle misure di distanziamento e la riservatezza richiesta dal sacramento stesso. Sacerdote e fedeli indossino sempre la mascherina.

Le Esequie sono consentite e si celebrino solo negli stessi spazi e con l’adozione delle stesse misure previste dalle Indicazioni per le SS. Messe. In occasione di un funerale, possono spostarsi per raggiungere il luogo della celebrazione – superando il limite della “ragionevole vicinanza” – solamente gli stretti familiari.

Sono vietate le esequie di defunti a causa del Covid-19. Rimane consentita, qualora espressamente richiesta, una benedizione del feretro al passaggio davanti alla Chiesa o all’ingresso del cimitero, sempre alla presenza degli stretti congiunti.

La visita ai malati dei Ministri della Comunione Eucaristica è sospesa. I sacerdoti potranno rendersi disponibili solo in caso di situazioni gravi e laddove richiesti per l’amministrazione della Confessione, dell’Unzione e del Viatico. Si osservino le seguenti misure:
1. si inviterà ad arieggiare la camera prima e dopo la visita;
2. l’Unzione avverrà mediante un batuffolo di cotone o una salvietta pulita oppure bastoncini cotonati biodegradabili;
3. prima e dopo aver comunicato il malato il Ministro si laverà le mani con acqua e sapone oppure con idoneo gel a base alcolica;
4. si privilegi la comunione sulle mani;
5. nella stanza ci siano meno persone possibili;
6. durante la visita il Ministro non indosserà la semplice mascherina chirurgica ma una mascherina FFP2 o FFP3 senza valvola.
Per portare la Comunione ai malati che per lungo tempo non possono venire in chiesa, i Parroci – valutandone l’opportunità – potranno affidare questo compito a un parente convivente con il malato che sia fidato e conosciuto dai Sacerdoti della Parrocchia.

Ogni tipo di catechesi e di riunione in presenza è sospesa. Continua solo in modalità a distanza (online).

Autore dell'articolo: Nicola Roberto