Il portafoglio dei beni che verranno messi a gara è costituito da 10 fari in gestione a Difesa Servizi Spa, che ha assicurato il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, continueranno comunque ad essere fari grazie ad un sistema automatizzato. La lista comprende: il Faro di Capo Rizzuto a Isola di Capo Rizzuto (KR), il Faro della Guardia a Ponza (LT), il Faro di Torre Preposti a Vieste (FG), il Faro di Punta Polveraia a Marciana nell’Isola d’Elba (LI), il FaroFormiche nell’isolotto Formica Grande (GR), il Faro di Punta Libeccio nell’Isola di Marettimo (TP), il Faro di Punta Spadillo a Pantelleria (TP), il Faro di Capo Mulini ad Acireale (CT), il Faro di Capo Milazzo a Milazzo (ME) e il Faro di Capo Faro a S. Maria di Salina, Isola di Salina (ME). A questi si aggiungono altri 10 beni, di varia tipologia, in gestione all’Agenzia del Demanio: in Campania, a Salerno, la Torre Angellara, in Sicilia il Padiglione Punta del Pero a Siracusa, lo Stand Florio a Palermo, il Faro di Capo Zafferano a Santa Flavia (PA), il Faro di Riposto a Riposto (CT). In Puglia, la Torre CastellucciaBosco Caggioni a Pulsano (TA), il Convento S. Domenico Maggiore Monteoliveto e la Torre d’Ayala a Taranto. Salendo a nord, infine, in Emilia Romagna, il Faro del Po di Goro a Goro (FE) e in Veneto il Faro Spignon sull’isola di Spignona Venezia. Quella presentata oggi è la seconda edizione del progetto Valore Paese-Fari che ha visto la recente aggiudicazione in via provvisoria di 9 degli 11 fari proposti sul mercato nell’ottobre scorso. “Un successo”, ha spiegato il ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, che dimostra come “lavorando insieme si possano fare tante cose”. L’incasso previsto per lo Stato è di oltre 340 mila euro di canoni annui che, in considerazione della differente durata delle concessioni, ammonterà a oltre 7 milioni di euro per tutto il periodo di affidamento (per un massimo di 50 anni). “Non è vero che basta avere un patrimonio per valorizzarlo, – ha sottolineato il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, per utilizzarlo bene servono investimenti e prospettive a lungo termine, serve una nuova filosofia, un nuovo approccio strategico della pubblica amministrazione per valorizzare se stessa. In un periodo di tempo lungo ma non lunghissimo le risorse saranno valorizzate”.
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