La ricerca di una dimensione passa attraverso la gara di stasera. Se la Salernitana vuole puntare ai playoff, non può che vincere contro la Cremonese, più grigia che rossa di questi tempi a giudicare dai risultati ottenuti anche dopo il cambio in panchina. Guai, però, a fidarsi troppo dei lombardi e a basarsi semplicemente sulla prestazione fornita dagli uomini di Rastelli sabato scorso contro l’Ascoli. Ogni partita fa storia a sé, questo è indubbio, ma è altrettanto inconfutabile che la Cremonese arriva a Salerno con assenze e problemi su tutta la linea. Sterile in zona gol, a secco di vittorie esterne dal 2017, la squadra di Rastelli avrà sicuramente mille motivazioni per cercare il riscatto a Salerno e, dunque, per vincere stasera non ci si dovrà basare sulle difficoltà tecniche e psicologiche altrui, ma bisognerà mettere in campo motivazioni e personalità. Del resto, anche la Salernitana è reduce da una sconfitta che brucia, quella col Verona, e deve cercare il riscatto. Per questo Gregucci varerà un turnover senza eccessi. Casasola è squalificato e stasera farà compagnia agli indisponibili doc. Rosina, Di Gennaro, Bernardini, Akpa, Perticone e Vuletich sono out per infortunio e nessuno intravede il momento del ritorno a pieno regime in gruppo. Per la gara di stasera è stato convocato anche il centrocampista della Primavera, Marino, cresciuto nelle giovanili del Torino. Non è in tutto e per tutto un prodotto del settore giovanile della Salernitana, ma quanto meno è una nota di speranza in chiave futura. Nelle limitate rotazioni di cui dispone Gregucci darà spazio a Djavan Anderson sulla corsia destra, mentre Pucino potrebbe rilevare l’acciaccato Mantovani nel terzetto difensivo. Solo in extremis sarà sciolto il dubbio legato alla presenza di Migliorini, non al top. Resta in preallarme Schiavi. In mediana Odjer scalpita e potrebbe trovare spazio dal primo minuto per dare respiro a Minala ed affiancare l’imprescindibile Di Tacchio. In avanti André Anderson potrebbe prendere il posto di Mazzarani. Jallow è certo di una maglia, mentre Calaiò e Djuric sono in ballottaggio. Il siciliano è un po’ affaticato, ma dà più garanzie in area di rigore. Ecco perchè la sua presenza dal primo minuto non sarebbe certo una sorpresa.
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