Resiste il tabù Tombolato per la Salernitana che esce sconfitta dallo stadio veneto nonostante il gol del vantaggio segnato da Djuric. Lo stacco aereo del bosniaco è da cineteca e chiude un’azione da manuale avviata da Kiyine e proseguita da Lombardi che pennella un cross al bacio per l’ex di turno. Prima e dopo, però, i granata di Ventura hanno subito troppo quelli di casa, allenati da Venturato. Il 3-5-2 ospite è infarcito di novità con Pinto e Billong confermati nel trio difensivo e Jaroszjnski schierato sulla corsia sinistra. In avanti, torna il tandem Giannetti – Djuric. Il Cittadella parte forte, ma trova un Micai attento e reattivo. Poi, la Salernitana sblocca la gara ma non approfitta del vantaggio, incapace com’è di difenderlo anche solo per pochi minuti. Akpa si fa aggirare da Rosafio, che va via sulla corsia destra e mette al centro per Diaw che si gira tra Kiyine e Pinto, entrambi troppo teneri nell’occasione, e fredda Micai. Il Cittadella non si accontenta e continua a martellare la difesa granata in cui Billong appare completamente spaesato. Da corner arriva il sorpasso con Benedetti ben appostato fuori area che controlla la respinta della difesa ed infila Micai con un sinistro all’angolino. Non pago, l’undici di casa comprende che la Salernitana è alle corde e segna con Diaw, che approfitta della dormita di Karo, il gol del tre a uno. Dopo l’intervallo, c’è Maistro per Akpa e poco dopo entrano Dziczek e Cicerelli per Di Tacchio e Pinto. Il Cittadella cala il poker con D’Urso, affondando la lama nel burro della difesa granata, che solo grazie ai riflessi di Micai evita di subire anche la quinta rete. Il passaggio al 4-2-4 ed il calo dei locali favoriscono la rimonta dei granata, trascinati da un Lombardi che sente il richiamo della serie A, visto che a gennaio potrebbe compiere il grande salto secondo forti indiscrezioni di mercato, che colleziona un altro assist per Giannetti, che in avvitamento segna il gol che riapre la gara, e poco dopo si procura un calcio di rigore, fischiato senza esitare da Rapuano, ineccepibile nella direzione di gara. Dal dischetto Kiyine non tradisce e fa sperare nella clamorosa rimonta che si infrange sul sinistro ciabattato di Giannetti a tempo scaduto. Sarebbe stata un altro quattro a quattro come fu nel 2001 tra Glerean e Zeman, ma la storia non si ripete, specie quando lo si vorrebbe.
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