AEROPORTO COSTA D’AMALFI, CITTADINI PREOCCUPATI DALL’IMPATTO AMBIENTALE –

Una voce fuori dal coro che dice no all’aeroporto Costa d’Amalfi. Non c’è solo chi è a favore del decollo definitivo dell’infrastruttura, come il gruppo di imprenditori salernitani che, di recente, al fine di accelerare il percorso definitivo per l’ approvazione dei lavori utili all’allungamento della pista ha sottoscritto un’accorata petizione per non perdere il finanziamento già stanziato di 40 milioni di euro. C’è anche chi, come l’insieme dei cittadini che risiedono nei comuni interessati dall’impatto ambientale, accusa lo stesso gruppo di imprenditori e politici che stanno sostenendo l’ampliamento

dello scalo, di non essere informati o non interessati all’ambiente e alla salute dei cittadini e alle conseguenze della costruzione dell’aeroporto. Tra di loro c’è il medico oncologo Vincenzo Petrosino  che esprime preoccupazione facendo sostenere le sue perplessità anche dal rapporto ambientale sull’aviazione europea del 2019 . In una dettagliata relazione inviata alla redazione di Tv Oggi, il medico fa riferimento a degli studi effettuati con il suo gruppo e suffragati dalla l’EASA (European Union Aviation Safety Agency) che ha scritto chiaramente che : “L’esposizione a lungo termine al rumore aereo provoca numerosi problemi di salute e ha stabilito che il disturbo riportato dai soggetti esposti ad un determinato livello di rumore aereo è risultato superiore rispetto a quello causato da altri mezzi di trasporto”.“Quello che sta accadendo a Pontecagnano è un fatto gravissimo. Non solo il livello di percezione del pericolo non è giunto alla popolazione perché si è scritto per troppo tempo che si trattava “ di semplice allungamento della pista” ma si è evitato di fare comprendere quanto fosse grande l’opera- scrive nella sua lettera il medico- In realtà si tratta di espropriare ben 54 ettari di terreno agricolo con case e attività, deviare due torrenti e costruire opere che andranno a modificare notevolmente tutta la zona. Per dare un’idea si tratta di opere da costruire su una estensione pari a ben 60 campi di calcio di serie A. Molti invece parlano di 200-400 metri di allungamento della pista. Sul territorio saranno notevolissime le ripercussioni, sia sulla salute della gente ed è certo questo dato in quanto già a progetto si prevede il 20% di peggioramento della qualità dell’aria, che sui terreni e prodotti agricoli e caseari che risentiranno della ricaduta di inquinanti persistenti entro i 10-20 km”.  Non mancano poi riferimenti ad altre importanti battaglie ambientali combattute sul territorio salernitano. Si sta dimenticando , che non si può andare contro una fonderia Pisano per non inquinare Salerno e contro un impianto a biomasse a Paestum per non inquinare Albanella e Paestum e poi schierarsi pro aeroporto e inquinare la piana del Sele e Pontecagnano Bellizzi: chiaro il riferimento proprio alla recente iniziativa degli imprenditori salernitani, ma anche il presidente della Regione Campania De Luca.” Le sue minacce al Ministro Toninelli di fare “ una manifestazione a Roma con i sindaci se non si mette il timbro per fare l’opera “, aggiunge Petrosino,  è inopportuna perché i sindaci devono , dico devono “ salvaguardare la salute e il benessere dei cittadini e non fare le sfilate per costruire opere che poi diventano come l’Ilva di Taranto o altro. Nel frattempo il gruppo di cittadini che si oppone all’opera ricorda di aver impugnato al Tar il decreto di compatibilità urbanistica e che le parti si sono costituite. se il decreto venisse annullato diventerebbero inutili i cortei e le suppliche.

Autore dell'articolo: Monica Di Mauro