AEROPORTO COSTA D’AMALFI, DIECI MOTIVI PER IL NO –

C’è una voce fuori dal coro che canta lodi ed entusiasmo per la conclusione a lieto fine della conferenza dei servizi che presso il ministero delle Infrastrutture lo scorso 28 novembre ha detto sì al Masterplan  che mette nero su bianco le opere di ampliamento dello scalo.  In una nota stampa inviata dai legali che stanno seguendo la questione, alcuni cittadini direttamente interessati dall’imponente opera progettata prevista dal Masterplan hanno ricordato di aver da mesi presentato e depositato presso il TAR di Salerno un ricorso avverso il Decreto 36/2018 con il quale il Ministero dell’Ambiente della Tutela del Territorio e del Mare ha decretato la compatibilità ambientale dell’opera chiudendo positivamente la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (cd VIA).Il ricorso consta di ben dieci motivi che oltre ad evidenziare il preoccupante impatto dell’opera

sull’ambiente e sulla salute umana dei cittadini di Pontecagnano Faiano, Montecorvino Pugliano e Bellizzi (impatto colpevolmente sottovalutato nell’ambito della procedura di VIA), denunciano una serie di illegittimità del procedimento e delle prescrizioni del Decreto dovute anche alla carenza informativa del Masterplan . Dopo il sì della conferenza dei servizi, gli avvocati   dei ricorrenti hanno depositato anche un’apposita istanza al TAR per chiedere di accelerare la procedura di definizione nel merito del ricorso la cui udienza dovrebbe essere fissata a breve. La valutazione di impatto ambientale del  Masterplan Aeroportuale predisposto da ENAC e da Aeroporto di Salerno Spa forma quindi oggetto di un ricorso giurisdizionale che potrebbe portare all’annullamento del Decreto 36/2018 con inevitabili riflessi sia sul provvedimento di compatibilità urbanistica che, più in generale, sull’iter di realizzazione dell’opera. La realizzazione delle opere di ampliamento dello scalo Costa d’Amalfi previste dal Masterplan, lungi dall’essere giunta a conclusione (tantomeno in maniera “irreversibile”), dovrà attendere la decisione del TAR oltre che il rilascio dell’autorizzazione alla concessione totale dello scalo da parte del Ministero delle Finanze che, come noto, condiziona l’operatività dell’accordo con Gesac”.

Autore dell'articolo: Monica Di Mauro