AL TAR DI SALERNO APERTO L’ANNO GIUDIZIARIO –

Ogni giorno il lavoro dei giudici amministrativi anche a Salerno viene condizionato da due fenomeni contrapposti ma ugualmente pesanti nell’accentuazione delle difficoltà operative. La consistenza dell’arretrato e la continua erosione del personale della magistratura. E’ stata questa la premessa essenziale dalla quale il nuovo presidente Francesco Riccio, subentrato da poco alla guida del Tar di Salerno dopo aver svolto le funzioni di consigliere e presidente della seconda sezione, è partito per tracciare un bilancio dell’operato del Tribunale Amministrativo in occasione dell’apertura dell’anno giudiziario celebrata questa mattina in largo san Tommaso d’Aquino alla presenza delle autorità civili e militari. In un anno in cui le carenze di organico hanno sfiorato punte del 40 % ha detto Riccio nella sua relazione, è stato comunque confermato un andamento positivo con la riduzione dell’arretrato, in parte dovuto all’entrata in vigore del codice del processo amministrativo. Negli ultimi sei anno i ricorsi pendenti tra Tar e Consiglio di Stato si è più che dimezzato. Un calo che il presidente Riccio ha attribuito all’aumento di produttività di ciascun magistrato, il cui lavoro è stato semplificato a partire dal 1 gennaio 2017 anche dall’introduzione della firma digitale. I risultati sono ancora più lusinghieri ha fatto notare il presidente Riccio se si pone l’attenzione sul dato relativo alla riduzione dell’organico rispetto alla pianta prevista per il Tar di Salerno: 9 a fronte dei 14 . Quanto sia important per la vita pubblica di interi territori il lavoro del Tar e dei suoi giudici amministrativi è ben chiaro dalla portata delle materie affrontate , e ricordate dal presidente nella sua relazione, dal contenzioso negli appalti capaci di bloccare per anni opere importanti, a tutti i contenziosi che vanno dal commercio, alle autorizzazioni e concessioni, dall’ordine pubblico alla sanità. I tribunali amministrativi sono  sempre più spesso destinati ad operare in un terreno di frontiera in cui le controversie riflettono le contraddizioni ed i disagi di un contesto sociale condizionato tra le esigenze del rinnovamento e dello sviluppo e la tendenza del potere locali e di conservare la propria posizione di privilegio acquisita.

Autore dell'articolo: Monica Di Mauro