BILANCIO COMUNALE: CRITICHE DA CAMMAROTA –

Il bilancio è quel documento contabile che, modulando qualità e quantità di entrate e spese, realizza scelte di politica economica. E’ l’azione politica fondamentale di chi governa, che deve corrispondere a visioni strategiche e produttive. Noi abbiamo sempre accompagnato le critiche e le censure con la motivazione e, soprattutto, con la proposta, come si compete e si impone quando ci si muove nell’esclusivo interesse dei cittadini. Nel bilancio programmatico del Comune di Salerno mancano strategie di sviluppo e di rilancio della nostra economia, che pure ha grandi potenzialità. Sono assenti investimenti

produttivi degni di questo nome per la comunicazione e promozione del territorio, del turismo, dell’artigianato, del commercio, dell’industria, del lavoro. Ne è prova, per tutte, il dimezzamento delle spese previste per lo sviluppo turistico, identità della nostra terra, di 4,5 MLN nel 2017, soltanto 2,2 MLN nel 2018. Mancano gli investimenti per la sicurezza dei cittadini, oggi messa a dura prova.
E’ presente invece la politica di piccolo cabotaggio solo per far cassa, con lo street control e le ganasce; l’imu ex agricola, una estorsione di 1,5 MLN annui; la tasi tra le più alte d’Italia, anzicchè vendere immobili inutili o favorire la competitività nei servizi affidandoli al libero mercato. Alcune previsioni di entrata come il recupero dell’evasione, i residui attivi, il fondo di svalutazione del credito, l’importo delle multe, son conigli dal cilindro di un mago a far quadrare il cerchio senza alcuna logica nella previsione dei numeri.
Manca la capacità di fare sistema per difendere in mano pubblica, con la partecipazione delle categorie della produzione, la nostra economia e, quindi, il lavoro dei nostri giovani. Sarebbe possibile, con scelte coraggiose e diverse, di ampio respiro. La città delle luci d’artista rimane, così, a luci spente.

Autore dell'articolo: Marcello Festa