CALA IL SIPARIO SULLA XVI EDIZIONE DI UN LIBRO SOTTO LE STELLE –

Cala il sipario sulla XVI Edizione di Un Libro sotto le Stelle, la rassegna letteraria promossa ed organizzata dall’Associazione Meridiani e svoltasi al Reginna Palace Hotel di Maiori. Un graditissimo ritorno in Costiera Amalfitana, come testimoniato dalla risposta sempre pronta ed entusiasta del pubblico nelle 8 serate (4 a luglio e 4 ad agosto) della rassegna.
Può dirsi soddisfatto Alfonso Giarletta, event manager dell’Associazione nel tirare le somme: “Devo ringraziare”, spiega Giarletta, “oltre a Lucia Mammato che con convinzione ha voluto che tornassimo a Maiori, Tecnoscuola di Edmondo Gallo, nostro partner storico fin dagli inizi, l’Associazione Albergatori di Maiori, l’Associazione Prometeo, il Circolo Culturale Passepartout, l’Associazione Amici dei Musei della Costa d’Amalfi, e non da ultimi Maranpetroli e l’Agenzia UnipolSai di Giada Ammirati, e naturalmente tutta la famiglia Cimini titolare del Reginna Palace Hotel e soprattutto il pubblico che è intervenuto con entusiasmo e partecipazione a queste otto serate, quattro a luglio e quattro ad agosto, di questa sedicesima edizione di Un Libro sotto le stelle che per l’occasione ha deciso di raddoppiare il numero degli appuntamenti. Grazie di cuore davvero, speriamo si possa intraprendere un percorso comune. A Maiori c’è spazio per la cultura.”
A concludere la rassegna, dopo 3 serate dedicate alla saggistica, un romanzo noir, “Notte Nera. Il ritorno del Commissario Lombardo” di Giuseppe Petrarca. Con l’autore sono intervenuti Pina Masturzo, docente di lettere ed animatrice dell’Associazione Il porto delle nebbie di Salerno, Francesco Grillo, blogger e curatore di Raito Libri, il sostituto procuratore di Salerno Roberto Penna e la giornalista Claudia Izzo direttore di Salernonews24 che oltre a moderare il dibattito ha anche letto alcuni brani dal romanzo.
Notte Nera è un medical thriller essendo ambientato in un ospedale milanese dove il protagonista, il Commissario Lombardo, si trova ricoverato in seguito agli eventi del precedente romanzo di Petrarca, L’Avvoltoio, ma non è un giallo canonico, dove l’eroe di turno ha una chiara idea di cosa sia il bene e cosa sia il male, guidato da una stella polare chiamata legge, qui invece il protagonista si pone degli interrogativi ai quali la risposta che dà non è affatto scontata, o quantomeno si pone una possibilità di scelta.

“Scrivere è un’esperienza di vita”, spiega Petrarca, “come la lettura è un momento in cui si sta con noi stessi, ma a differenza della lettura la scrittura è un momento di liberazione, che non si può non condividere.”
Torna come nei precedenti lavori il tema del corpo come involucro dell’umanità e dei sentimenti.
Elemento di novità rispetto ai lavori precedenti dell’autore è la maggiore centralità dell’universo femminile, caratterizzato da un mix di forza e fragilità.
“Il lockdown”, chiude Petrarca (che nel suo lavoro precedente aveva quasi con fare divinatorio previsto una pandemia proveniente dalla Cina) “ci ha tolto la speranza, non abbiamo più la speranza come obiettivo, ma credo che la speranza debba essere almeno una necessità”.

Autore dell'articolo: Barbara Albero