CASTORI ESONERATO: I RIMPROVERI DEL GENERALE

Fabrizio Castori ha appreso la notizia del suo esonero mentre era a Vietri sul Mare, da oltre un anno sua dimora. Stupore ed amarezza: così il trainer marchigiano ha accolto la notizia di un esonero che la Salernitana ha motivato con un lungo ed articolato comunicato, quasi un rapporto stilato in caserma. La firma non c’è, ma i concetti e le parole sembrano quelli cari al generale Marchetti. A Castori si rimprovera un atteggiamento remissivo, ritenuto inaccettabile, e si addebita la colpa di non aver fatto esprimere e rendere la squadra secondo le effettive potenzialità. Nel comunicato, che, forse, ci si poteva anche risparmiare, in pratica si vuol far intendere che la Salernitana dovesse fare punti con lo Spezia, una delle dirette concorrenti perché è in queste partite e in poche altre che c’è la possibilità di muovere la classifica. Mai un esonero era stato spiegato con un comunicato così lungo con cui, in fondo, più che spiegare i motivi del legittimo provvedimento tecnico pare quasi ci si voglia giustificare. Della serie: la squadra è competitiva, ma l’allenatore non è stato all’altezza. Se così fosse, se il problema fosse stato finora solo il manico, allora saremmo a cavallo nella misura in cui fosse stata azzeccata la scelta del sostituto. Sarà il campo a dirlo, ci sarebbe, in fondo, solo da attendere la prova del rettangolo verde. Vorremmo tanto fosse solo questo, ma il sospetto che non fosse solo questione di guida tecnica ma di complessiva qualità della rosa è forte. Vedremo nel prosieguo del campionato quali saranno state le risultanze del campo. Di certo, la Salernitana non ha bisogno solo di un allenatore o di nuovi calciatori, ma di una vera e solida proprietà. Il 15 novembre è il prossimo orizzonte temporale a cui i trustee hanno rimandato. Il tempo passa e la scadenza del 31 dicembre non è più così lontana. Possibile mai che finora nessuno si sia accostato alla cosa granata con argomenti ed intenzioni congrui? Possibile che un club neopromosso in serie A tiri meno di una società di terza serie, italiana o estera che sia? Ed allora perché non provare a ribaltare la questione? Una squadra di serie A, una società che, a quanto dicono gli amministratori, non ha debiti, ma ha risorse a sufficienza, un seguito di pubblico importante, diritti tv, paracadute, sponsor: siamo sicuri che la Salernitana, insomma, non sia un affare?

Autore dell'articolo: Nicola Roberto