Ci sono partite che cominciano ben prima del fischio d’inizio e, forse, non finiscono mai. L’attesa per Salernitana- Verona è un lungo conto alla rovescia, che ha una data ed un momento esatti di partenza. La B sfumata, il fallimento che si materializzava, le uscite infelici di un allenatore ora fermo al palo, la rivalità tra le tifoserie: tutto questo ha alimentato l’attesa, perchè non c’erano dubbi sul fatto che prima o poi il conto alla rovescia sarebbe arrivato a zero. Era solo una questione di tempo. La sera della festa per la promozione in B, sul pullman che sfilava per le vie del centro di Salerno, Claudio Lotito poté ascoltare un coro ben preciso: portaci a Verona, cantavano i tifosi granata ed il patron toccò con mano quella sera più che mai che l’orgoglio e la passione di una piazza sono sentimenti da rispettare e da non mortificare. Il conto alla rovescia sta per terminare. Salerno si prepara a vivere un momento atteso da tempo, diventato certezza la sera del 3 agosto, quando il computer della Lega di B compilò il calendario. Esordio interno stagionale con il Verona, fresco di retrocessione e grande favorito per il ritorno in A, missione per la quale ha arruolato pure il salernitano Vincenzo Maresca, cuore granata che non coronerà probabilmente il sogno di giocare con la maglia della Salernitana. La corazzata del campionato arriva a Salerno senza paura, ma sa già che troverà un ambiente carico e voglioso di rivincita perchè certe partite non finiscono mai. Ed è per questo che in città è scattata la corsa al biglietto. Un dato vale più di ogni altro: mentre la sottoscrizione degli abbonamenti non ha fatto segnare un vero e proprio boom nella seconda fase di vendita, procede spedita, invece, la prevendita dei tagliandi per la gara con gli scaligeri. Sannino e la squadra hanno già compreso quanto la tifoseria tenga a questo appuntamento, a cui sarà importante arrivare carichi e con la giusta tensione. Troppa ansia, troppa pressione, troppe aspettative potrebbero sortire l’effetto inverso. E, soprattutto, pur essendo legittimo il sentimento di rivincita sportiva dopo la sconfitta nei playoff del 2011, sarà doveroso ed opportuno mantenere un comportamento corretto e civile. Perchè andare oltre sarebbe un autogol clamoroso per non dire doloroso. Salerno si prepara, ma sa bene che sarà il rettangolo di gioco e solo quello il teatro in cui prendersi la rivincita.
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